Cardiologia aperta all’ospedale di Assisi

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Sabato 13 febbraio, in occasione della “Settimana del Cuore 2016”, che si celebra in tutta Italia dall’8 al 14 febbraio, i cardiologi dell’ospedale di Assisi dalle ore 10 alle ore 12,30 incontreranno i cittadini per parlare di prevenzione della malattia cardiovascolare e di come riconoscere i sintomi dell’infarto del miocardio, dello scompenso cardiaco e della fibrillazione atriale, fornendo anche materiale informativo inerente ai temi trattati.

L’incontro si svolgerà al secondo piano del presidio ospedaliero, presso i nuovi ambulatori cardiologici dove ha sede anche l’Unità integrata per lo Scompenso Cardiaco, nata dal protocollo d’intesa fra Usl Umbria 1, Azienda ospedaliera di Perugia ed Università degli Studi di Perugia e attiva dalla metà di gennaio.

L’obiettivo di tale struttura dedicata, che sarà dotata anche di 8 posti letto, è quello di attivare un percorso diagnostico-terapeutico per i pazienti affetti da scompenso cardiaco, con forte integrazione fra ospedale e territorio, in stretta collaborazione con i medici di medicina generale.

La prevalenza di tale patologia aumenta con l’età ed è caratterizzata da fasi di instabilizzazione che spesso necessitano di ricovero; infatti, fra tutte le patologie, lo scompenso cardiaco è la più frequente diagnosi di dimissione ospedaliera. “Con il potenziamento dell’attività ambulatoriale, di day hospital e di osservazione breve, – spiega il dottor Gianfranco Alunni, responsabile dell’Unità integrata per lo scompenso cardiaco – supportata da strumentazioni ad alta tecnologia di ultima generazione, la nuova struttura interaziendale dell’ospedale di Assisi si propone di prevenire e di trattare precocemente le riacutizzazioni e quindi i ricoveri per scompenso cardiaco e di selezionare, fra i pazienti che ne sono affetti, quelli che potrebbero giovarsi di procedure interventistiche ed interventi cardiochirurgici, essendo in sinergia con le strutture ad alta specialità del dipartimento cardio-toraco-vascolare dell’Azienda ospedaliera e dell’Università di Perugia”.