Per Bori serve “massima unità e apertura possibile”
Ancora nessun nome di candidato o candidata presidente della Regione in Umbria da parte del centrosinistra che sta dando vita a un campo largo con un Patto Avanti ma l’intenzione di
“procedere collegialmente così come fatto in questi mesi per la definizione dei programmi e l’individuazione dei profili messi in campo in vista delle prossime amministrative”.
A dirlo è il segretario regionale del Pd Tommaso Bori.
Il quale ha fatto il punto della situazione con l’ANSA dopo l’indicazione della candidatura di Donatella Tesei per il centrodestra nel voto atteso in autunno.
“Le forze che hanno dato vita ad un Patto avanti sono consapevoli di dover ricercare la massima unità e apertura possibile, anche allargando ad altre realtà politiche e civiche” ha spiegato ancora Bori. “Ciò che abbiamo costruito fino ad oggi, con determinazione e coraggio – ha aggiunto -, non è un cartello elettorale ma un’alleanza larga che intende farsi popolo, ed entrare nelle pieghe di una società che ha bisogno, innanzitutto, di buoni esempi e persone credibili. L’impressione è che la ricandidatura di Donatella Tesei sia dovuta più ad un accordo di potere che serve alla destra nazionale per serrare le fila di una coalizione scossa dalla sconfitta della Sardegna, più che da un’effettiva convinzione misurata sulle capacità e sul merito di come è stata governata l’Umbria. Il fatto che in questi mesi siano state ventilate altre ipotesi alternative, come quella del segretario regionale di Forza Italia, Andrea Romizi, o quella dell’assessora regionale Paola Agabiti, passata da civica a Fratelli d’Italia, la dice lunga sul livello di stima nei confronti di Tesei e di coesione della destra a livello umbro. La verità è che si tratta di una blindatura romana che non tiene conto del fatto che la presidente Tesei passa alla storia solo per aver smantellato la sanità pubblica regionale, e non solo quella” sostiene Bori.