Bolletta pazza ad un bambino di 8 anni, caso di omonimia

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All’età di otto anni ha ricevuto una ‘cartella pazza’ per pagare 338 euro di Tari, la tassa sui rifiuti, a Città della Pieve. Una bolletta comunque già annullata dal Comune che ha parlato di un errore dovuto a un caso di omonimia. A riferire della ‘cartella pazza’ è oggi La Nazione. Il documento è stato inviato al bambino dall’ufficio tributi dell’amministrazione pievese. E riporta correttamente – spiega il quotidiano – i dati anagrafici del bambino. Oggi è subito intervenuto sulla vicenda il Comune che parla di “caso mai verificatosi in precedenza” e del quale “era perfettamente a conoscenza”. “Alla prima segnalazione – si legge in una nota dell’ente – è stato immediatamente risposto che non si sarebbe dovuto tener conto della ‘cartella pazza’ e che gli uffici avrebbero immediatamente provveduto alla verifica con il gestore del programma informatico dell’anomalia che ha prodotto l’emissione della bolletta. Abbiamo quindi appreso che il bambino di 8 anni erroneamente indicato come intestatario presenta tre casi di omonimia e che l’errore del sistema è probabilmente attribuibile a questo fatto (evidentemente il programma ha pescato un codice fiscale errato riferito ad omonimo). Con la cittadina ci siamo giustamente scusati già in quell’occasione e ribadiamo – conclude il Comune – che la cartella è già stata annullata contestualmente alla segnalazione”.