Bisoli: “Non siamo una corazzata”

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Pierpaolo Bisoli non è uno che si nasconde dietro ad un dito. Alla vigilia dell’esordio in campionato contro il Como, il neo tecnico del Perugia cerca di rimanere concentrato sulle questioni tecniche e di campo. Nella consueto appuntamento con la stampa, evita elegantemente commenti sul mercato: “Non l’ho mai fatto e non lo farò neanche adesso che è chiuso. Abbiamo fatto quello che si poteva”, ma di fronte ad una domanda diretta, l’allenatore romagnolo non ha potuto esimersi dal dire la sua. Il Presidente Santopadre ha dichiarato che il Perugia è una corazza, è d’accordo?

“Mi sembra una frase un po’ forte. Siamo una buona squadra, ma davanti a noi ce ne sono almeno cinque, Cagliari, Bari, Cesena, Spezia e Pescara. Anche i giornali nazionali hanno fatto le graduatorie e noi solo in un caso siamo rientrati nel secondo gruppo. Diciamo che, dopo quelle che ho citato, ce la possiamo giocare con altre cinque formazioni, senza dimenticare che in B, ogni anno, ci sono almeno quattro sorprese. So comunque di avere a disposizione degli ottimi uomini, che si impegneranno al massimo per riuscire ad ottenere risultati importanti. Proveremo a vincere, ma per costruire le grandi squadre c’è bisogno di più tempo. Quest’anno la società ha puntato su giocatori a lunga scadenza contrattuale e ci sono dei giovani che in prospettiva possono garantire un futuro al Perugia”.

Vincere e convincere, lo stimolante e, per certi versi ingrato, ruolo che viene assegnato a chi si siede sulla panchina biancorossa.

“Il Perugia lo sento una cosa mia e ci penso ventiquattrore su ventiquattro. Anche qui, purtroppo, è arrivata l’etichetta che mi vede come uno poco dedito allo spettacolo. Conosco la serie B e so che l’aggressività e l’intensità sono fattori più utili rispetto al gioco per arrivare all’obiettivo dei tre punti. Le mie squadre, tuttavia, lavorano anche per migliorare la manovra e soddisfare il gusto estetico. Basta seguire gli allenamenti di inizio settimana per vedere quello che facciamo in termini di possesso palla ed organizzazione”.

L’esordio in campionato sulla panchina del Perugia metterà di fronte Bisoli ad un collega e amico come Carlo Sabatini.

“Lo stimo moltissimo ed è uno dei pochi con cui non ho mai discusso durante la partita. L’anno scorso ha fatto un lavoro straordinario: è un professionista serio ed una grande persona. Affronteremo una partita molto difficile. Il Como ha qualche defezione, ma nelle difficoltà ha già dimostrato di avere i giusti attributi. Se sono emozionato? Si, molto. In generale lo sono quando capisco di poter dare qualcosa di importante per il raggiungimento di un obiettivo, anche se relativo ad una partita sola. A Milano non lo ero per niente: bastava lo stadio, il blasone dell’avversario e l’importanza della partita a caricare i giocatori”.