Assemblea Legislativa: presentate in aula cinque mozioni su scuola ed emergenza covid

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Dalla TotalErg materiale per la scuola di Assisi
Fonte foto: Ansa.it

Assemblea Legislativa: presentate in aula cinque mozioni su scuola ed emergenza covid. Le relazioni e l’intervento dell’Assessore regionale, Paola Agabiti Urbani

   

Nella sessione dell’Assemblea legislativa dedicata al tema della scuola, sono state presentate cinque distinte mozioni, una della maggioranza e quattro da parte dei gruppi di opposizione, con l’intento di giungere a un unico testo funzionale a ottimizzare la riapertura delle scuole in sicurezza e con attenzione a dettagli riguardanti il diritto allo studio, i diritti degli alunni con disabilità, il sostegno agli studenti con Isee basso, la sicurezza degli operatori e il sistema dei trasporti. La prima mozione è stata illustrata dalla prima firmataria Paola Fioroni (Lega, gli altri sono Stefano Pastorelli, Francesca Peppucci, Daniele Carissimi e Daniele Nicchi). L’atto mira ad impegnare la Giunta a mettere in campo ‘Azioni per assicurare e garantire l’inclusione scolastica ed il diritto allo studio di bambini e ragazzi con bisogni educativi speciali (bes) e disabilità durante e dopo l’emergenza da Covid-19’. Nello specifico viene chiesto alla Giunta regionale di:

“mettere in atto, nel quadro delle proprie competenze, in collaborazione con i responsabili del sistema scolastico regionale e con le autonomie locali umbre, ogni iniziativa volta a favorire l’inclusione scolastica degli studenti con disabilità quale occasione di promozione umana e crescita della comunità educante;  farsi carico nelle proprie ordinanze e nel proprio territorio e di portare in Conferenza Stato Regioni una sensibilizzazione maggiore affinché sia meglio precisato e diffuso che i dirigenti scolastici, pur nel rispetto dell’autonomia, devono sempre assicurare, nella massima misura possibile, la dimensione inclusiva garantendo il diritto alla frequenza in presenza di alunne/i con disabilità e con bisogni educativi speciali, unitamente ad un piccolo gruppo di compagni che ne hanno i requisiti, assicurando, inoltre, il coinvolgimento e la corretta informazione nei riguardi delle famiglie di studentesse e studenti con disabilità, troppo spesso lasciate sole in balia degli eventi; fare quanto di propria competenza affinché non solo la didattica sia garantita in tutte le scuole di ogni ordine e grado, pubbliche e paritarie, con la presenza reale degli alunni con disabilità certificata o con BES e quella di un gruppetto di compagni, ma anche con la presenza reale dei docenti curricolari e per il sostegno, nonché degli assistenti per l’autonomia e la comunicazione e dei collaboratori scolastici necessari sia per l’assistenza igienica degli alunni che ne abbiano bisogno, ma anche per la indispensabile sanificazione e vigilanza dei locali; consolidare il confronto con le Associazioni che rappresentano famiglie e persone con disabilità, soprattutto in virtù della delicata fase emergenziale che viviamo e promuovere percorsi di ascolto, sensibilizzazione ed informazione affinché l’isolamento che vivono i nostri ragazzi/e non sia doppiamente discriminante per bambini/e e adolescenti con disabilità; sensibilizzare il Ministero e contribuire ad elaborare quanto prima un piano educativo nazionale per l’Estate con modalità inclusive coinvolgendo tutti i soggetti interessati pubblici, di terzo settore e dell’associazionismo civile; prevedere, da subito, ciascuno per la propria competenza, un programma che assicuri la presenza di insegnanti di sostegno specializzati per il prossimo anno scolastico 2021/2022, garantendo professionalità e continuità e promuovere con I’USR momenti di confronto con le Associazioni e gli insegnanti sul nuovo PEI, per raccogliere criticità ed indirizzi al fine di proporre al Ministero, eventuali interventi di modifica; porre in essere le azioni di propria competenza per promuovere l’implementazione della formazione e l’utilizzo delle varie forme di comunicazione aumentativa alternativa, dalla Lingua dei Segni, al braille, a sistemi tecnologici in grado di supportare le sfide comunicative che le persone con disabilità affrontano nella quotidianità”.

La seconda mozione, illustrata in Aula dal primo firmatario Tommaso Bori (PD) e condivisa dai colleghi Bettarelli, Paparelli, Meloni, Porzi (Pd), Fora (Patto civico) e Bianconi (Misto) riguarda il diritto allo studio universitario e il potenziamento dei servizi agli studenti, delle risorse loro destinate e del sistema di trasporto. L’atto impegna la Giunta regionale, in collaborazione con ADISU, ad integrare con proprie risorse la parte del Fondo Integrativo Statale destinato al nostro territorio per assicurare, anche per il nuovo anno accademico, la copertura totale delle borse di studio e ad implementare il sistema delle borse di studio per studenti e studentesse con ISEE inferiore a 30mila euro; a reperire risorse al fine di garantire anche per il nuovo anno accademico la copertura totale della “No Tax Area” e della “Low Tax Area” per gli studenti che appartengono ad un nucleo familiare con ISEE non superiore a 30mila euro; ad istituire un Fondo regionale di sostegno economico agli affitti in favore di studenti universitari in situazione di difficoltà economica prevedendo un meccanismo di progressività del contributo economico. L’ammontare di tale contributo, inoltre, deve tenere conto, oltre che del costo del canone, anche dei costi per le utenze e per le spese che ricadono sul conduttore; a potenziare e riattivare al pieno delle possibilità il Servizio di trasporto pubblico regionale, in particolare nelle zone regionali più decentrate, in modo da garantire una copertura e un soddisfacimento sufficientemente ampio dei bisogni degli studenti della nostra regione, mettendo a disposizione autobus per corse aggiuntive e ad istituire, anche in Umbria, la figura dello steward alle fermate degli autobus per evitare affollamenti e gestire il flusso dei passeggeri; a prevedere, anche attraverso una convenzione con Umbria Tpl e Mobilità S.p.A, un abbassamento del costo degli abbonamenti per gli studenti di ogni ordine e grado procedendo anche al rimborso dei giorni di mancato utilizzo degli abbonamenti attivati per l’anno scolastico 2020/2021.

Per Bori

“la seconda grande emergenza è quella educativa: rischiamo di spezzare intere generazioni, confinate da un anno con la didattica a distanza e la deprivazione della socialità, una cosa che non lascia indenni. Si vedano i dati sul disagio giovanile, sugli episodi di autolesionismo, dati che non possono lasciarci indifferenti. Serve anche un supporto psicologico: stare da un anno nella propria camera, senza vestirsi, seguendo lezioni dal letto può lasciare un impatto enorme nella vita delle persone. Ci sono anche giovani che hanno perduto i propri cari e sono ancora più in difficoltà. In molti rinunciano agli studi perché le famiglie non possono più mantenerli. Infine gli affitti: abbiamo una popolazione studentesca notevole che sceglie di formarsi qui. Molti studenti in affitto rinunciano, vista la possibilità della didattica a distanza, ma servirebbe un supporto alle famiglie per le utenze e per gli affitti, misure chieste anche dalle associazioni studentesche”.

La terza mozione è stata presentata dai consiglieri Donatella Porzi, Tommaso Bori, Michele Bettarelli, Simona Meloni, Fabio Paparelli (PD) e Vincenzo Bianconi (gruppo Misto). L’atto, illustrato in Aula dalla prima firmataria Donatella Porzi, punta ad impegnare la Giunta a

“mettere in campo misure urgenti da adottare in vista della riapertura delle scuole dell’infanzia e scuole primarie”.

Nell’illustrazione dell’atto, la prima firmataria Donatella Porzi ha sottolineato che

“l’insegnamento nelle scuole dell’infanzia rientra fra le attività considerate gravose, con il personale scolastico che svolge un lavoro usurante a livello sia fisico che psichico. La metà delle lavoratrici degli asili nido ha patologie alla schiena, lombalgie, riduzione dell’udito, si ammala frequentemente. Con la pandemia sono state previste misure particolari, ma i bambini del nido non utilizzano mascherine anticovid e non sono naturalmente attenti al distanziamento o a non mettere oggetti in bocca. Tutto ciò si somma all’uso di visiere e mascherine protettive da parte del personale, ma nonostante queste precauzioni si sono verificati cluster. Riapertura delle scuole assumendosi la responsabilità. La giunta ha cercato di dare risposte. Sarebbe il caso di provare ad affrontare, grazie anche al governo di larghe intese, il problema delle autonomie scolastiche, già pesante per l’Umbria e che ora fa registrare un un calo di altre 4-500 unità, corrispondente ai numeri di una autonomia scolastica. Anche su questo bisogna programmare. Rispetto alle deroghe, dissi che l’Umbria merita una riflessione più approfondita su autonomie e dimensionamento scolastico, serve una revisione dei codici se no saremo sempre in emergenza e il servizio scolastico non sarà soddisfacente. La grave crisi attuale può diventare opportunità per rivedere il sistema scolastico”.

La mozione chiede all’Esecutivo regionale di

“avviare un immediato confronto con le organizzazioni sindacali, l’Usr dell’Umbria, i rappresentanti dei dirigenti scolastici ed i rappresentanti dei genitori al fine di pianificare azioni concrete ed urgenti per una riapertura in sicurezza delle scuole dell’infanzia e primarie che avverrà dopo le vacanze di Pasqua. Ma l’atto chiede anche di avviare una interlocuzione con il Governo e con tutti gli enti locali per il reperimento di spazi alternativi che, in via transitoria, consenta di ridurre in modo significativo il rapporto 1 insegnante ogni 27 alunni che al momento non risulta idoneo alla contestuale situazione emergenziale in atto e il necessario potenziamento dell’organico. Infine la mozione punta a spingere la Giunta ad avviare una interlocuzione con il Governo per il reperimento di risorse aggiuntive per confermare il personale Covid attualmente in servizio ed equipararlo, dal punto di vista retributivo, al resto del personale scolastico”.

Anche la quarta mozione, sulla “Ripresa in piena sicurezza delle attività scolastiche in presenza”, è stata presentata da Donatella Porzi (Pd, altri firmatari Michele Bettarelli, Tommaso Bori, Simona Meloni, Fabio Paparelli e Vincenzo Bianconi del gruppo Misto):

“Sul trasporto scolastico – ha detto Porzi – si sarebbe potuto fare di più. Fin dai primi giorni di riapertura si sono visti bus pieni come nei periodi di normalità. Le piccole città dell’Umbria, proprio per le loro dimensioni, avrebbero consentito di approntare un trasporto scolastico sicuro e dedicato. Se avessimo fatto queste cose avremmo avuto la coscienza di averle provate tutte. Così anche le nostre proposte sui tamponi rapidi, che in ottobre è stata bocciata in questa Aula senza nemmeno discutere salvo poi essere ripresa dalla Giunta a gennaio mentre l’idea di fare tamponi nelle farmacie ora è stata finalmente accolta. Nel giugno 2020 abbiamo votato una mia proposta per chiedere l’allestimento di spazi per le lezioni in presenza ma in questo senso non è mai stato fatto nulla. Bisogna ragionare su una prospettiva lunga e per questo serve un confronto franco e leale”.

L’ultima mozione, che punta ad impegnare la Giunta a prevedere “misure di sostegno a giovani e famiglie per didattica a distanza e disagio giovanile”, è stata illustrata in Aula da Simona Meloni (Pd, altri firmatari Tommaso Bori, Michele Bettarelli, Donatella Porzi, Fabio Paparelli, Andrea Fora-Patto civico e Vincenzo Bianconi-Misto).

“La nostra mozione – ha spiegato Meloni – chiede all’Esecutivo regionale di favorire il rientro a scuola in sicurezza anche modificando gli schemi organizzativi e normativi finora utilizzati; prevedere delle forme di supporto psicologiche per i ragazzi e le famiglie che vivono in situazioni di disagio, anche attraverso l’istituzione della figura dello psicologo scolastico; attivare misure di sostegno anche sotto forma di bonus e convenzioni per supportare le famiglie affinché i propri bambini e adolescenti possano tornare quanto prima a vivere, in sicurezza, la loro socialità; valutare la possibilità di prevedere l’utilizzo di grandi spazi, da adibire allo svolgimento ed alla ripresa, in sicurezza, di tutte quelle attività, anche sportive, che possano soddisfare il bisogno di socializzazione dei bambini e degli adolescenti”.

INTERVENTI

Paola Agabiti (Assessore):

“Molteplici sono state le iniziative attuate dalla Giunta nell’ambito dell’istruzione e del diritto allo studio. A fronte di complessivi 62 milioni impiegati nel quadriennio 2016/2019, solo nel 2020 abbiamo stanziato 41,5 milioni di euro (da risorse proprie e da Fse). Quindi massima è stata l’attenzione di questa amministrazione nei confronti di bambini e ragazzi e delle loro famiglie. Grandi i sacrifici e le difficoltà affrontati dal mondo della scuola, per questo va mantenuta alta l’attenzione anche per il futuro. Necessaria un’analisi mirata alla progettazione che porti al ritorno della normalità. L’elevata contagiosità delle varianti, con presenza di focolai anche tra i bambini più piccoli ed adolescenti, ha imposto la sospensione dell’attività didattica in presenza. Le scelte fatte sono state difficili, ma abbiamo sempre interagito coordinandoci con il Comitato tecnico scientifico e con le istituzioni sanitarie. L’ordinanza del Tar Umbria ed il decreto del Consiglio di Stato hanno confermato il corretto operato della Giunta regionale, mettendo in luce che il diritto allo studio e dell’assistenza genitoriale veniva garantito dalla didattica a distanza dalle misure di sostegno approntate in favore dei genitori con minori. Siamo stati sempre in prima linea e pronti ad individuare gli strumenti necessari per la didattica a distanza ed in presenza, prevedendo molteplici misure di sostegno per ogni fascia di età. Abbiamo previsto un contributo per la copertura dei costi dei centri estivi (stanziamento 3 milioni di euro); il bando pubblico per il sostegno alle famiglie per i costi sostenuti per la partecipazione dei figli ai servizi socio educativi per la prima infanzia, scuole dell’infanzia (da Fse 3,5 milioni di euro). Ma ancora, il bando per la concessione di borse di studio a studenti della scuola primaria e secondaria per sostenere il diritto allo studio. La borsa di studio prevede una maggiorazione per alunni con disabilità. Rispetto ai 4 milioni di euro previsti, la Giunta si sta adoperando per trovare risorse aggiuntive per assolvere alle numerosissime domande che risulteranno idonee. Poi il bando baby sitting per il quale è previsto uno stanziamento fino a 3 milioni di euro per il sostegno alle famiglie. In questo caso non c’è stato alcun ritardo per la divulgazione del bando, siamo state una delle quattro Regioni ad adottare per primi la tipologia di intervento come evidenziato anche dalla stampa nazionale. Le procedure vengono gestite dalla Regione attraverso un portale dedicato. Con la collettività, con l’Usr, con i dirigenti scolastici c’è sempre stato un costante confronto al fine di individuare e risolvere in tempi rapidi le difficoltà che le famiglie e gli alunni riscontravano nello svolgimento della dad. Alla scuola, ai percorsi di formazioni abbiamo destinato importanti risorse per complessivi 710mila euro, inoltre, 2 milioni sono stati stanziati per interventi di sanificazione e messa in sicurezza sanitaria. Per quanto concerne l’istruzione universitaria, per l’anno accademico 2020/21 è stata garantita l’erogazione di borse di studio a tutti gli studenti idonei, con risorse regionali e dal Fse a cui si aggiungono quelle del fondo integrativo statale. Sono 5321 gli studenti idonei e destinatari delle borse di studio (+ 12 per cento rispetto all’anno precedente). Sono state destinate risorse finanziarie per le borse di studio ordinarie e straordinarie ‘covid’ per complessivi 9,5 milioni di euro che si aggiungono alle risorse regionali e del fondo integrativo statale. La misura di sostegno per le rette universitarie per 2 milioni di euro (risorse regionali) destinate a studenti con Isee fino a 30mila euro. Nel precedente anno accademico per fronteggiare l’emergenza Covid sono state destinate risorse di 200mila euro per sussidi straordinari e 500mila euro (da bilancio regionale) per il sostegno per la locazione degli studenti. La Giunta si impegna a provvedere analoghi interventi anche per l’anno accademico 2021/2022 per il quale sono già state individuate le risorse. La crisi sanitaria non è soltanto economica, ma ha anche risvolti psicologici per i giovani, per questo la Regione, con il supporto dell’Usr ha approvato il progetto pilota per la prevenzione ed il supporto, nelle scuole superiori, dei disagi psicologici; oltre ad un incremento delle attività socio educative e socio ricreative per le persone con disabilità. Previsto inoltre il contrasto alla povertà da covid 19 con l’obiettivo di alleviare il carico di cura delle famiglie e di contrastare eventuali rischi di isolamento e di esclusione sociale. A queste iniziative si affiancano azioni promosse dal Miur. Come Regione abbiamo avuto confronti con tutte le componenti del sistema scuola, ma anche con il mondo delle rappresentanze sindacali. Sul reperimento di spazi alternativi per lo svolgimento della didattica in presenza, a partire dallo scorso giugno 2020, abbiamo preso parte al tavolo di confronto con Enti locali, Province e Comuni. Sulle determinazione degli organici del personale scolastico ed il dimensionamento degli istituti la competenza è esclusiva del Ministero, ma al riguardo sono state attivate interlocuzioni prospettando anche soluzioni. Fin da gennaio è stato avviato il programma di testing gratuito presso le farmacie, su base volontaria, ed oggi è stato ulteriormente rafforzato prevedendo la ripetizione con cadenza settimanale. Sono 163 le farmacie, pubbliche e private, che hanno aderito alla convenzione, all’11 aprile effettuati oltre 58mila test. Grazie al piano scuole fase 3 (Protocollo tempo zero) viene garantita una puntuale individuazione dei ‘positivi’ ed il tempestivo tracciamento entro 24 ore dei contatti scolastici ed extrascolastici. Sui trasporti, continua l’attività di coordinamento sui tavoli istituiti dal Governo presso le Prefetture al fine di coniugare la ripresa dell’attività didattica in presenza. L’implementazione delle corse questa Giunta lo aveva già posto in essere per l’avvio dell’anno scolastico stanziando 4 milioni di risorse. Sono stati messi a disposizione 98 autobus aggiuntivi su tutto il territorio regionale e ciò garantirà il trasporto di tutta la popolazione scolastica nel rispetto della capienza massima prevista. Sull’attivazione di convenzioni per la riduzione del costo degli abbonamenti, allo stato attuale risulta attiva la convenzione con il Comune di Perugia per l’equiparazione nel bacino urbano di studenti universitari a quelli della scuola secondaria superiore con oneri a carico della Regione per il 90 per cento (10 per cento Comune di Perugia) per un totale di 150mila euro/anno”.

Fabio Paparelli (Pd):

“Sono ancora insufficienti le misure adottate per garantire il diritto allo studio ai nostri concittadini. Oramai non c’è più l’alibi di attaccare il Governo. Oggi abbiamo un’occasione importante da non perdere. È nostro dovere garantire una vita sociale adeguata si nostri giovani. Non basta elencare i numeri di quanto fatto fino ad ora. Contano i fatti. C’è un atteggiamento difensivo, quasi passivo. Oggi rivendichiamo per l’Umbria totali aperture, la zona gialla, ma continuiamo ad aver contraddizioni, con ordinanze più restrittive come sulla scuola. Ma poi non ci sono politiche efficaci per le politiche di messa in sicurezza e per le politiche sui trasporti. In questa Aula non si sono mai volute accogliere nostre proposte, come ad esempio l’uso dei bus turistici. Siamo fermi alle stesse cose di qualche mese fa. Occorre che l’anno scolastico si concluda tutto in presenza. Bene gli screening massivi, ma meglio se organizzati e programmati, magari da fare in prossimità delle scuole. Occorre agire oggi per domani, dotando ciascuna scuola e ogni studente degli strumenti tecnologici necessari per la dad, mettendo in sicurezza gli spazi agendo sul dimensionamento, dando sostegni economici a famiglie, migliorando i trasporti scolastici. Ci verrà in aiuto l’aumento dei vaccinati. Chiudere le scuole non rallenta i contagi, come dimostra l’università di Padova. Se vogliamo riaprire per non chiudere più dobbiamo mettere in campo azioni con tempestività tracciamenti, campagna di tamponi più organizzata, più logica da effettuare in dei gazebo a ridosso della scuola, un monitoraggio vero e proprio. Le criticità dei trasporti non sono mai state risolte. A oggi manca totalmente un preciso monitoraggio degli studenti che utilizzano i trasporti. E questo è un problema. Bisognerebbe considerare il tpl a servizio degli studenti alla stregua del trasporto scolastico organizzato dai comuni, ad uso esclusivo degli studenti. L’impegno della Regione non può che essere quello di far rientrare tutti in sicurezza, magari usando i volontari della protezione civile, la polizia municipale, fare convenzioni con le guardie giurate. In alcune scuole sono stati acquistati depuratori di aria per i singoli ambienti. Manca una ricognizione in regione su quanti studenti non siano stati raggiunti dalla dad. Bisogna puntare a fornire un dispositivo a ogni studente e risolvere la questione delle infrastrutture digitali. Serve colmare i danni didattici, relazionali e sociali. Deve essere un obiettivo irrinunciabile. Ad oggi non c’è una diagnosi ufficiale, che sarebbe il primo passo da compiere per riprendere a costruire un’identità civica. L’edilizia scolastica è un baratro senza fine. Per rispettare i criteri di riapertura nel frattempo sono state fatte modifiche alle strutture scolastiche. Occorrerà programmare il ripristino dell’esistente. Sarebbe necessario coinvolgere i ragazzi con progetti didattici volti a valutare la loro sicurezza”.

Stefano Pastorelli (Lega):

“Stiamo lavorando ad una proposta di risoluzione per vedere se è possibile trovare un accordo di riunificazione di tutte le mozioni in una risoluzione unitaria”.