Si difende il Carabiniere arrestato per la morte del collega Lucentini

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Emanuele Armeni, l’appuntato scelto, arrestato per l’omicidio del collega di pattuglia Emanuele Lucentini, ha risposto alle domande del giudice e ha ribadito di incidente. L’interrogatorio di garanzia si è svolto nel carcere di Spoleto ed è durato circa due ore e mezza.

“Armeni è sconvolto per la morte del suo collega e continua a proclamarsi innocente”

ha detto il suo difensore, l’avvocato Marco Zaccaria. Il legale ha chiesto la scarcerazione del suo assistito e il gip si è riservato di decidere. Incidente avvenne la mattina del 16 maggio nel cortile della caserma di Foligno. Il colpo della mitraglietta uccise il collega Emanuele Lucentini. Armeni da mercoledì si trova in carcere, accusato di omicidio volontario. Nessun movente viene ipotizzato per l’omicidio del carabiniere Emanuele Lucentini e “anche il gip ne dà atto”. A sottolinearlo è il difensore dell’appuntato scelto Emanuele Armeni al termine dell’interrogatorio di garanzia.

“Il rapporto tra i due – ha sottolineato il legale – era sereno e non c’erano stati screzi”.

E’ partito dalla mitraglietta della stessa vittima, che il collega poi arrestato stava scaricando, il colpo che ha ucciso il carabiniere Emanuele Lucentini.

“Operazione che il mio cliente fece a titolo di cortesia”

ha spiegato il suo difensore, l’avvocato Marco Zaccaria.