Alternanza scuola-lavoro per gli studenti del Liceo “Marconi”

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Un esperimento didattico innovativo e unico in Italia che ha coinvolto gli studenti del Liceo Artistico Marconi nella prima esperienza lavorativa di costruzione di un evento espositivo di arte africana dedicato al popolo Bijagós della Guinea Bissau. Sarà inaugurata il 12 maggio alle ore 17.30 nelle sale espositive del Comune di Spello “Bijagós – L’allegria e l’arte della creatività”, la mostra che rappresenta la tappa finale di un percorso formativo inserito nel progetto di alternanza scuola – lavoro che ha visto gli studenti delle classi terza e quarta del Liceo impegnati nella sperimentazione pratica di crescita e apprendimento. La presentazione ufficiale del progetto si è svolta questa mattina nell’aula magna della sede distaccata del Liceo in via Cairoli durante una conferenza stampa; presenti il dirigente scolastico Maria Paola Sebastiani, per il Comune di Spello il sindaco Moreno Landrini e l’assessora alla cultura Irene Falcinelli, il tutor e curatore della mostra, Giulio Proietti Bocchini, il collezionista delle opere in esposizione Carlo Guido, la docente e coordinatrice del progetto, Elena D’Alesio e gli studenti che hanno partecipato al percorso di alternanza scuola – lavoro. Numerose le sinergie messe in campo per la riuscita di quello che è considerato un vero e proprio esperimento: la creatività dei ragazzi, l’appassionata competenza del team docente, la professionalità di tutor esterni specializzati in museologia, museografia, grafica pubblicitaria ed etnologia, la generosità del collezionista che ha concesso le opere e l’accoglienza del Comune di Spello. Il progetto, che ha subito ottenuto l’approvazione del dirigente scolastico Maria Paola Sebastiani e coordinato dalla professoressa Elena D’Alesio, nel corso dell’anno scolastico ha visto 29 studenti impegnarsi in una sfida non semplice legata alla poca conoscenza della gente Bijagós. Con la guida del tutor e curatore dell’esposizione, Giulio Proietti Bocchini, i ragazzi hanno compiuto un vero e proprio “viaggio creativo” partito dalla scoperta di un popolo lontano nel tempo con particolari usi e tradizioni per poi costruire un progetto espositivo che coinvolge 44 preziosi manufatti originali concessi da Carlo Guidi, esperto in materia e frequentatore di questa etnia per lungo tempo. Importante è stato anche il contributo dal punto di vista grafico di Fabio Roscini che ha supportato i ragazzi nella scelta dei prodotti per la comunicazione dell’evento. Il progetto oltre a quello del Comune di Spello, ha ottenuto il patrocinio della Regione Umbria per l’alto valore formativo-culturale e per l’unicità della proposta; la mostra allestita nelle sale espositive del Palazzo Comunale di Spello sarà aperta fino al 29 maggio il venerdì, sabato e domenica dalle ore 10 alle 19.

MARIA PAOLA SEBASTIANI – Dirigente scolastico Liceo Marconi

“Con questa esperienza che ha il sapore di un esperimento didattico educativo, i ragazzi si sono cimentati nell’imprenditoria culturale, imparando a gestire, passo dopo passo, il complesso iter organizzativo di una vera mostra d’arte. L’alternanza scuola – lavoro declinata in chiave culturale e artistica si è così trasformata in un percorso unico in Italia di crescita e di apprendimento sul campo”.

MORENO LANDRINI – Sindaco Comune di Spello

“Per la nostra Amministrazione si tratta di un’importante esperienza che permette di valorizzare il patrimonio culturale della città attraverso professionalità che sono esempi positivi di successo lavorativo per i nostri giovani che, terminati gli studi, si affacceranno al mondo delle professioni. Questa esperienza è un esempio positivo di come oggi sia importante saper svolgere il proprio ruolo con serietà e competenza all’interno di una squadra di lavoro”.

IRENE FALCINELLI – Assessora alla Cultura Comune di Spello

“Pensare, progettare, allestire, comunicare una mostra e rimettere tutto in ordine in uno spazio comunale opportunamente predisposto è un’esperienza di forte impatto educativo che l’Assessorato alla Cultura del Comune di Spello non poteva lasciarsi sfuggire. Non solo perché è importante promuovere la cultura ma lo è ancora di più perché permette di dimostrare ai giovani che dietro c’è un mondo denso di professioni che si dedicano e lavorano per la bellezza”.

GIULIO PROETTI BOCCHINI – Tutor e Curatore della mostra

“Per essere un progetto d’esordio gli studenti si sono misurati con un tema non semplice da affrontare e per questo la sfida è stata avvincente e stimolante. Ognuno ha dato il possibile contribuendo fattivamente alla realizzazione di una mostra che per natura, contenuti e originalità si presenta agli occhi del visitatore come espressione creativa di un gruppo di giovani studenti che hanno provato sotto la guida di esperti, a misurarsi con l’impegno e la complessità del lavoro sotteso alla costruzione di un evento espositivo”.

CARLO GUIDI – Collezionista delle opere in esposizione

“Durante i numerosi viaggi in Africa, l’etnia che ha attirato maggiormente il mio interesse e destato curiosità è quella dei Bijagós. Non avrei mai immaginato che la mia passione di collezionista di opere d’arte africana, un giorno, avrebbe fornito a degli studenti di un liceo artistico, l’opportunità di cimentarsi con serietà e competenza nell’organizzazione ed allestimento di una mostra d’arte. L’entusiasmante risultato ha aggiunto ulteriore valore alla mia collezione. La collaborazione con gli allievi è stata un’esperienza formativa indimenticabile”.

ELENA D’ALESIO – Coordinatrice del progetto

“Il progetto oltre a coinvolgere le classi terze e quarte ha visto anche il coinvolgimento di due classi del biennio del Liceo Artistico in un programma di re-invenzione re-interpretazione dei colori del Bijagós ottenendo dei prodotti grafici, pittorici e plastici che saranno esposti lungo la via principale della città di Spello creando un file rouge che guiderà il visitatore verso il Palazzo Comunale fino a proiettarlo lontano, indietro nel tempo, tra riti e tradizioni che tenacemente ancora resistono in un piccolo arcipelago africano custodito con caparbietà dal popolo dei Bijagós”.