Agriumbria si presenta a Bologna: il futuro dell’agricoltura italiana in mostra

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Agriumbria si presenta a Bologna: il futuro dell’agricoltura italiana in mostra. Nel 2018 la rassegna ha superato i 450 espositori con oltre 80 mila visitatori in tre giorni. Con questi numeri è uno degli appuntamenti di riferimento del settore

   

Da oltre mezzo secolo Agriumbria, la mostra nazionale dell’agricoltura, zootecnia e alimentazione, rappresenta l’agricoltura italiana di qualità. Con questi stessi presupposti si prepara per la 51esima edizione in programma dal 29 al 31 marzo 2019, nei padiglioni di Umbriafiere, a Bastia Umbra (Pg), con un programma sempre più indirizzato alle esigenze degli imprenditori di un settore in continua evoluzione e crescita costante. In vetrina le migliori tecnologie e attrezzature per l’agricoltura, le rassegne zootecniche e i tanti argomenti di attualità che saranno alla base di un momento di confronto tra offerta, domanda e mondo scientifico di un comparto che è in continuo divenire. Presentata giovedì 8 novembre a Bologna, nel corso di Eima, l’esposizione internazionale di macchine agricole, la 51 edizione di Agriumbria. “Amare la terra, amare la vita” è lo slogan scelto per questa nuova edizione “Come da tradizione, la nuova edizione punterà sulla qualità degli espositori, degli operatori e naturalmente del programma che ormai da qualche anno è sempre più indirizzato all’innovazione – spiega Lazzaro Bogliari, presidente di Umbriafiere – il tutto legato alla storia di questa fiera in richiamo ai valori dell’agricoltura perché la terra è vita e noi oggi più che mai dobbiamo trasmettere questi valori”. Nel 2018 la rassegna ha superato i 450 espositori con oltre 80 mila visitatori in tre giorni. Con questi numeri è uno degli appuntamenti di riferimento del settore.

LE NOVITÀ 2019

Tra le novità di questa edizione: i concorsi zootecnici dedicati alla Nazionale Romagnola, la Nazionale Charolaise e la Nazionale Limousine che vanno ad aggiungersi agli altri appuntamenti dei concorsi nazionali dedicati alle varie razze. Continua per il secondo anno Milktec, il salone nel salone dedicato alla tecnologia per la filiera lattiero-casearia. In fiera verranno presentate dunque le ultime tecnologie sul fronte di macchine e attrezzatura per la mungitura e la lavorazione del latte. Ci saranno poi le mostre e le rassegne zootecniche, gli altri saloni specializzati (Bancotec, Enotec, Oleatec) e le aree espositive nelle quali vengono proposte soluzioni di innovazione dei mezzi tecnici, saranno solo alcuni dei fulcri della fiera che nei giorni avrà anche un ricco programma di convegni, meeting e master di approfondimento pensati per mettere aziende, associazioni di categoria e mondo scientifico in un confronto unico. I temi che saranno sviluppati in maggior modo saranno in particolare quello della sostenibilità e quello degli sprechi alimentari a qualche mese dall’approvazione della legge di indirizzo.

Sempre più collaborazione con Università e Ordine Giornalisti. Agriumbria avrà come nelle precedenti edizione una forte collaborazione con l’Università di Perugia, Facoltà di Agraria, con la quale ha in programma prima delle date della manifestazione un appuntamento di alto profilo scientifico in riferimento all’ingresso dei giovani in agricoltura. Tra le novità inoltre un accordo con l’Ordine dei giornalisti che porterà nei giorni di fiera una delegazione della stampa specializzata per un corso di formazione con uno stage, sul campo, tra innovazione meccanica e benessere animale per gli allevamenti di razze autoctone e non solo e sulle tematiche relative a come comunicare l’agroalimentare ai nuovi consumatori.

L’Osservatorio Agriumbria. Prosegue l’attività permanente dell’Osservatorio Agriumbria sul consumo nazionale di carne di qualità ormai vivo da tre anni. Un vero e proprio rapporto sugli allevamenti e le tendenze dei consumatori nei confronti della carne certificata e di qualità. L’allevamento rappresenta infatti un settore importante per l’agricoltura e una fiera come Agriumbria che vuole essere il punto di riferimento del mondo agricolo dell’Italia centrale non poteva non dedicare una vetrina e uno studio a questo segmento.