A Foligno in duemila per De Gregori

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“Sergio Piazzoli è stato un musicista fra i musicisti”. Queste le parole toccanti che hanno quindi sciolto anche un artista da molti definito, a torto, di ghiaccio. Sono state pronunciate ieri sera da Francesco De Gregori direttamente dal palco del Palasport di Foligno durante la data zero del suo “Vivavoce tour”. “Gli abbiamo voluto tutti bene – ha sottolineato ancora l’artista che con sorpresa di molti si è lasciato andare più del solito – perché aveva il dono di amare la musica e sono davvero contento che questo concerto sia dedicato a lui”. Durante tutta la settimana in cui De gregori è stato a Foligno per provare il tour, che partirà ufficialmente dal Palalottomatica di Roma venerdì 20 marzo, inoltre non ha mai smesso di ringraziare la Fondazione SergioPerLaMusica per l’accoglienza, l’ospitalità e per la possibilità che gli è stata data di lavorare con serenità. Il grandissimo De Gregori ha infatti deciso di dare una mano alla nascente Fondazione che si sta costruendo in memoria di Piazzoli. A suo modo quindi, non smentendo quel suo appellativo di “principe” della canzone d’autore italiana, De Gregori ha trovato il modo per contribuire al sostegno della Fondazione. Il celebre cantautore aveva infatti scelto l’Umbria e in particolare Foligno per la data zero del suo nuovo tour (a seguito del suo recente album “Vivavoce”) affidando l’organizzazione alla Fondazione, con l’incasso che per sua decisione è ora andato a sostenere il fondo associativo. De Gregori ha quindi voluto questa data sia perché ormai l’Umbria è da tanti anni la sua seconda casa (vive infatti a Spello) sia per il legame che aveva con Piazzoli, che andava al di là del semplice rapporto promoter-artista e visto che tante volte le loro strade si sono magnificamente incrociate. Questo suo sostegno alla Fondazione e il suo legame con l’Umbria lo ha ricordato anche dal palco davanti alle quasi duemila persone che hanno riempito il Palasport folignate: “Siamo emozionati e felici di iniziare il nostro tour da Foligno e dall’Umbria e qui stasera ho molti amici, qui sono di casa”. Tanti applausi anche per la sua band solidissima e molto affiatata che lo ha accompagnato sul palco e composta da Guido Guglielminetti (basso e contrabbasso), Paolo Giovenchi (chitarre), Lucio Bardi (chitarre), Alessandro Valle (pedal steel guitar e mandolino), Alessandro Arianti (hammond e piano), Stefano Parenti (batteria), Elena Cirillo (violino e cori), Giorgio Tebaldi (trombone), Giancarlo Romani (tromba) e Stefano Ribeca (sax). Con loro De Gregori ha rivisitato magnificamente con arrangiamenti inediti 27 tra i più importanti e significativi brani del suo repertorio. La data zero di Foligno è stata infatti anche l’occasione per ascoltare in anteprima la scaletta del “Vivavoce tour”. Il concerto è iniziato con “Finestre rotte” per poi proseguire così: “Viva l’Italia”, “Il panorama di Betlemme”, “Caterina”, “Un guanto”, “Bellamore”, “Il canto delle sirene”, “La leva calcistica della classe ‘68”, “Per le strade di Roma”, “Generale”, “Sotto le stelle del messico”, “La ragazza e la miniera”, “Il futuro” (cover del brano “The future” di Leonard Cohen, che l’artista ha riadattato in italiano e che solitamente propone spesso live nei suoi concerti), “Belle Epoche”, “La Testa nel secchio”, “Mayday”, “Niente da capire”, “Guarda che non sono io”, “Titanic”, “Buonanotte fiorellino”, “Vai in Africa Celestino”. Per i bis ha proposto invece “Alice”, “La donna cannone”, “Rimmel” e la cover di Elvis “Can’t help falling in love”. È poi riuscito per l’ultima volta, augurando infine a tutti una buona notte, con “Atlantide” e “Vola vola”.