A Bastia Umbra l’ultimo saluto ad Antonio Perrella

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«Chi muore vive nel cuore di chi resta. Ciao Antonio» Era scritto questo in uno striscione appeso nel balcone di un’abitazione in piazza Mazzini, di fronte la chiesa di San Michele Arcangelo, dove si è svolto il funerale di Antonio, il 15enne campano schiacciato dal palo di sostegno della rete di protezione del campetto esterno al PalaGiontella. Nello striscione oltre alla scritta in blu, due grossi cuori dello stesso colore, la foto di Antonio e tutte le firme dei suoi amici e di quanti lo conoscevano. Ha officiato il vescovo della diocesi di Assisi-Nocera Umbra, monsignor Domenico Sorrentino, anche lui di origine campana, di Napoli, come la famiglia Perrella che si è spostata dalla Campania per venire a cercare fortuna in questa terra umbra dove è morto, purtroppo, per un tragico incidente il figlio Antonio. La Santa Messa è stata celebrata proprio nella stessa chiesa in cui il Antonio frequentava il corso di preparazione alla Cresima. Al funerale erano presenti il vicesindaco di Bastia Umbra, Francesco Fratellini, gli assessori, Claudia Lucia, Catia Degli Esposti e i consiglieri Mauro Timi, Giulio Provvidenza e Valeria Morettini.

Sulla cause della morte di Antonio indagano i carabinieri della compagnia di Assisi e della stazione di Bastia Umbra, guidati dal maggiore Marco Sivori. Secondo quanto ricostruito dai militari Antonio sarebbe morto dopo essersi arrampicato su una rete salva palloni dell’impianto sportivo, è rimasto schiacciato dal palo che gli è caduto addosso.

E’ stata effettuata l’autopsia, e secondo i risultati il ragazzo sarebbe morto per politraumatismo con compressione toraco-addominale che avrebbe provocato un’emorragia massiva. Antonio si trovava a un metro e mezzo di altezza quando il palo si è spezzato, a circa 30 centimetri dal basamento. Ma per questo sono stati iscritti nel registro degli indagati un dirigente e un geometra dell’amministrazione bastiola. Atto dovuto in quanto il campo è di proprietà del Comune di Bastia.

(foto e fonte: www.umbriajournal.com)