“92 milioni di risorse pubbliche per coprire l’incapacità della gestione sanitaria”

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La nota di Meloni (Pd)

“Assunzioni non eseguite, soldi per abbattere le liste d’attesa messi a disposizione dall’ex ministro Speranza non spesi, un piano di efficientamento e di riordino sbandierato ai quattro venti ma che non prende il via e un piano sanitario fermo. Una situazione non certo rosea per un settore fondamentale come la sanità, che assorbe gran parte del bilancio regionale e che annaspa, sia nei servizi che nei conti, con i nostri amministratori che continuano imperterriti a guardare all’indietro per nascondere l’assenza di risposte ai problemi sui quali saranno chiamati presto a rendere conto di fronte agli elettori”. Così la capogruppo del Partito democratico, Simona Meloni, di fronte “alla decisione di stanziare 93 milioni di euro di risorse straordinarie da parte della giunta regionale per ripianare i conti di Usl e ospedali umbri”.

   

“Una decisione che, quanto alle cifre, ha raggiunto un livello quasi monstre – dice Meloni – che il centrodestra continua a motivare con l’inflazione e i costi energetici alzatisi. Nulla si dice, però, sull’immobilismo dell’Umbria, sull’instabilità che ha portato la governance a fuggire a gambe levate dall’Umbria appena se ne aveva la possibilità come si tace sul fatto che la situazione della sanità, da livelli benchmark di inizio legislatura, sia diventata un buco nero che assorbe risorse e non restituisce servizi. E non è possibile attribuire tutto al Covid e alla pandemia. Così ecco che la Regione corre ai ripari, disponendo di risorse disponibili nel bilancio della Gestione sanitaria accentrata, consentendo comunque l’equilibrio del consolidato regionale, pur permanendo un risultato di gestione negativo in capo alle singole aziende sanitarie”.