10 anni di TerniFestival sarà “A Safe Place For Unsafe Ideas” approdo sicuro per nuovi interrogativi

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A safe place for unsafe ideas”. Un approdo sicuro per nuovi interrogativi, raccogliendo e stimolando nuove riflessioni sui cambiamenti registrati in questi dieci anni. È questo che il TERNIFESTIVAL festival internazionale della creazione contemporanea (18 > 27 settembre 2015) vuole essere nell’anno del suo 10° compleanno.

Il Terni Festival è giunto alla sua 10a edizione attraversando un decennio molto complesso dal punto di vista della scena contemporanea, ma anche della storia contemporanea. – commenta Linda Di Pietro, Direttore Artistico del Festival – Un decennio di rivoluzioni, che ha visto gli artisti in prima linea rispetto agli stravolgimenti politici, ai cambiamenti sociali, all’intervento delle comunità e del pubblico nella partecipazione alla creazione contemporanea. Tutto ciò in questi dieci anni ha permesso al Festival di nutrirsi di nuova linfa, di continuare ad essere portatore d’innovazione”.

Sarà la performance Fire Poem di Robert Montgomery, in prima italiana, a dare ufficialmente il via a questa edizione che porterà a Terni alcune fra le più interessanti realtà artistiche contemporanee, nazionali e internazionali. Le installazioni di Robert Montgomery sono combinazioni di lettere di grande formato su bacheche di legno che compongono dichiarazioni poetiche pronte a essere incendiate. Bruciare poesia è rivendicazione di senso e rito di purificazione collettivo, un monumento al carattere effimero della parola e al suo impatto permanente. Il valore del rogo come momento catartico e rito di passaggio acquista sfumature nuove nel progetto per Terni Festival dedicato al tema delle migrazioni, al passaggio del confine e ai flussi, intesi come complessità da accogliere e accettare in un’Europa che deve rifondare la propria identità unificando valori più che la moneta. L’installazione, inaugurata venerdì 18 settembre alle 20.00, rimarrà visibile fino a fine festival presso lo Spazio Prua (Ponte Carrara). A seguire, alle 21.00, il Teatro Secci ospiterà lo spettacolo, in prima e unica data italiana, Escenas para una conversación después del visionado de una película de Michael Haneke della compagnia spagnola El conde de Torrefiel. In scena, dodici storie che distillano le preoccupazioni e i fantasmi di un gruppo di giovani europei, collocati in uno spazio indefinito: la rappresentazione di una società alla deriva, sommersa da una forma contemporanea e quotidiana di fascismo. Con ironia tagliente, la pièce osserva un fenomeno sociale di sottomissione passiva sottolineando la dualità, quasi schizofrenica, che affligge gli individui divisi fra i desideri, le fantasie, gli impulsi sessuali più primitivi e i loro doveri sociali in preda ad una sorta di sottile “sequestro”: i personaggi di queste dodici storie sono in costante conflitto tra ciò che vogliono, ciò che fanno e ciò che dicono. Un’altra prima italiana sarà lo spettacolo Legends & Rumors di Phil Hayes in scena dalle 22.30 allo Studio 1. In Legends & Rumors Phil Hayes, Maria Jerez e Thomas Kasebacher si cimentano ogni sera in un processo condiviso alla ricerca di nuove leggende: attribuiamo spesso ai nostri piccoli fatti dimensioni epiche e mastodontiche, ma cosa trasforma un momento in una leggenda? Come un momento si immortala facendosi storia? Quando la banalità diventa momento memorabile? Una trilogia che con taglio ironico e approccio Beckettiano destituisce le gerarchie dando vita a un’epica contemporanea basata sulla prosa del quotidiano. Lo spettacolo sarà in replica sabato 19 settembre alle 21.00. Dal 18 al 24 settembre, alle ore 17.00, il ternano Leonardo Delogu, insieme a Valerio Sirna e Hélène Gautier, metteranno in scena la performance L’uomo che cammina, una passeggiata per le vie di Terni, attraversando periferie e spazi del vissuto quotidiano, una drammaturgia a zigzag, tra i centri dell’immaginario cittadino e le zone dimenticate ai bordi delle strade. Una produzione DOM-, Teatro Stabile dell’Umbria/Terni Festival, in co-produzione con Teatri di Vetro. Il 25 settembre, sempre alle 17.00, la performance sarà una vera e propria Camminata Pubblica, un’esplorazione a piedi nella città di Terni attraverso i luoghi dello spettacolo e quelli tagliati dal montaggio finale. Un tragitto che oltrepasserà quartieri e caseggiati, vegetazioni urbane, memorie industriali, cimiteri e campi incolti. Altro appuntamento inserito nel programma della giornata inaugurale sarà il Live Set di Michele Marco Rossi in collaborazione con l’Associazione Filarmonica Umbra, presso la Sala dell’Orologio del CAOS a partire dalle 17.00. Il compositore Ivan Fedele scrive di Michele Marco Rossi: “(…) un giovane musicista di grande talento e curiosità musicali, qualità che gli hanno consentito di affrontare un vasto repertorio che va dal periodo classico alla contemporaneità, con intelligenza, acume interpretativo e notevoli doti strumentali”. Oltre all’Associazione Filarmonica Umbra, un’altra collaborazione è quella con il Dancity Festival festival internazionale di musica e cultura elettronica che ha lanciato per il secondo anno Dancity // Open Call, un bando rivolto ad artisti, fotografi, illustratori, performer e video-maker per presentare il proprio progetto all’interno della cornice del Dancity Festival. Terni Festival offre spazio ad alcuni degli artisti vincitori: Gruppo R/(Come) Achille e M. Giuliana Picchio presenti al Festival con Fattore Soggettività e Francesco Soave con Mind the Chair. Le due installazioni saranno visibili fino a domenica 20 settembre in Project Room/CAOS. Accanto al programma del festival, sorge il progetto BASE X: in occasione dei 10 anni del festival, per mappare il nostro viaggio e il percorso che abbiamo condiviso nel corso degli anni con alcuni artisti, abbiamo invitato le formazioni Delogu- Sirna-Gautier, Menoventi, Opera e Teatro Sotterraneo ad abitare uno spazio dismesso, una piccola foresteria in fase di recupero ad opera del Comune di Terni. Riscoprendo questo luogo con una nuova prospettiva e riflettendo sui temi dell’abitare, dell’immaginario, del tempo, della relazione interno-esterno, le compagnie hanno intrapreso un percorso di ricerca e di creazione condiviso. Base X è un laboratorio aperto al pubblico che si anima in modo occasionale e discontinuo, favorendo incontri imprevedibili tra ospiti e artisti. L’apertura e la chiusura di Base X è segnalata da una bandiera, issata e ammainata quotidianamente.