Vertenza Perugina: “L’ipotesi di accordo non va bene”

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L'appello delle associazioni:

Vertenza Perugina: “L’ipotesi di accordo non va bene”. La Sinistra per Perugia, tramite il coordinatore Giuseppe Mattioli fa il punto sulla vicenda dell’azienda di San Sisto

   

riceviamo e pubblichiamo da Giuseppe Mattioli, coordinatore de “La Sinistra per Perugia”

In questi due giorni siamo inondati di dichiarazioni positive riguardo alla possibile conclusione della vertenza Perugina. Ci domandiamo, allora, come mai questo cambiamento dato che i punti della trattativa si sono pochissimo modificati e gli esuberi sono rimasti. La situazione dentro lo stabilimento è alquanto esplosiva e complicata, allora si cerca di chiudere al più presto. L’ipotesi di accordo cara Nestlè, cara Regione, caro Comune e cari sindacati della RSU Perugina non va assolutamente bene: i lavoratori pagherebbero un prezzo molto alto per gli errori altrui. I giudizi positivi espressi del PD umbro sono il linea con i governi che hanno fatto il Jobs Act, la riforma pessima delle pensioni e della scuola. Inoltre sono stati sempre dalla parte dei padroni e dei finanzieri, e quindi non mi meravigliano per niente.  Anche l’ottimismo dei Civici è in linea con la loro vicinanza alla confindustria. Piuttosto mi indignano le dichiarazioni dei sindacalisti nazionali, dato che fanno propri i concetti e le tesi della Nestlè. Se invece ci fosse, come sembra, un piccolo ravvedimento locale espresso da un sindacalista: bene, ma bisogna dimostrarlo con i fatti. Per ora i termini dell’accordo riducono, al di la delle chiacchiere, la fabbrica di S:Sisto a circa 430 operai fissi, più 150 par time e gli eventuali stagionali. Comunque sopra 200 lavoratori dovranno uscire dalla fabbrica. E questo, cari signori, lo chiamate un accordo fatto bene!!!. Non coprite il tutto con la cassa integrazione, che non risolve un bel niente, anche se utilissima, ma rimanda e basta. Per cambiare veramente la situazione bisogna lottare tutti uniti contro la politica industriale delle multinazionali: questo atto politico farebbe la differenza. Ma con questa situazione, se dovessero persistere, o crearsi delle nuove difficoltà quali conseguenza si avranno per il futuro della Perugina senza un grande piano di investimenti in tecnologie e nuove produzioni? E’ abbastanza facile la risposta.
La Sinistra per Perugia sta dalla parte dei lavoratori che vogliono, come noi, cambiare un destino occupazionale e produttivo incerto che sembra già tracciato.