Turreno: firmato l’atto di donazione dell’immobile a Regione e Comune

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Turreno: firmato l’atto donazione dell’immobile a Regione e Comune. l’Assessore Bartolini: “Ora subito via alle procedure di recupero per una rapida riapertura”

“Questa mattina è stato sottoscritto l’atto che, con la donazione del Teatro Turreno da parte della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia alla Regione Umbria e al Comune di Perugia, consente di procedere speditamente al recupero e alla riapertura di un luogo simbolo della città, contenitore strategico per il rilancio del suo centro storico, a beneficio dell’intera regione. Ci aspettiamo ora, come concordato con l’assessore comunale Fioroni, che il Comune dia rapida attuazione alle procedure che portino alla progettazione, all’esecuzione degli interventi e alla gestione del nuovo Turreno”.

   

È quanto sottolinea l’assessore regionale alle Risorse patrimoniali, Antonio Bartolini, che ha preso parte, nella sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, alla sottoscrizione dell’atto finale con cui è stata ratificata la donazione dell’immobile dell’ex cinema Teatro Turreno e Turrenetta per 2/3 al Comune di Perugia e per 1/3 alla Regione Umbria. Presenti il presidente onorario della Fondazione Carisp Carlo Colaiacovo e, oltre all’assessore regionale Bartolini, l’assessore al Marketing territoriale, Sviluppo economico e progettazione europea del Comune di Perugia Michele Fioroni, l’atto di donazione è stato sottoscritto dal presidente del consiglio di amministrazione della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia Giampiero Bianconi, per la Regione dall’architetto Umberto Piccioni, dirigente del Servizio Demanio e Patrimonio, e per il Comune di Perugia dall’ingegner Fabio Zepparelli, dirigente dell’Unità operativa Acquisti e patrimonio. Successivamente fra Regione Umbria e Comune di Perugia è stata sottoscritta una intesa per la disciplina dei rapporti di comproprietà per la gestione e l’uso dell’edificio dell’ex cinema.

“Siamo grati alla Fondazione Cassa di risparmio di Perugia – afferma l’assessore Bartolini – per il grande impegno profuso affinché il progetto di riqualificazione del Turreno vada in porto, dando seguito al protocollo d’intesa firmato nel 2015. Nel rispetto degli accordi ha infatti acquistato l’immobile per acquisirlo al patrimonio pubblico e ora l’ha donato a Comune e Regione per restituire al capoluogo regionale un bene prezioso, un grande spazio al servizio di attività culturali, di spettacoli, dove svolgere convegni”.

“La Regione Umbria – ricorda – ha fatto la sua parte, con la certezza della copertura finanziaria integrale del primo stralcio funzionale dell’intervento di recupero presentato dal Comune di Perugia per un importo di oltre 3 milioni di euro, parte dei quali finanziati con fondi europei dell’Agenda Urbana prevista dal Por Fesr 2014-2020”.

Il Comune di Perugia ha manifestato la disponibilità a utilizzare ulteriori risorse per il completamento dei rimanenti stralci funzionali, anche destinando al recupero del Turreno parte dei finanziamenti previsti in precedenza nel programma di Agenda Urbana per l’area di Fontivegge.

“È indispensabile a questo punto che si accelerino le procedure per l’esecuzione dei lavori – aggiunge l’assessore – La Regione sarà attenta e vigile, poiché vanno rispettati i tempi previsti per la realizzazione delle opere e la rendicontazione delle spese. Confidiamo pertanto che, come detto stamani dall’assessore Fioroni, i lavori siano completati nel 2020 e dall’anno successivo Perugia possa finalmente tornare all’uso pubblico quale punto di riferimento per le attività culturali e non solo”.

Il “grazie” dell’assessore Bartolini è rivolto anche “alla struttura regionale che ci supporta in questo importantissimo progetto, dall’architetto Piccioni alle avvocate Adriana Minuti e Maria Maddalena Maccarone”.

L’intesa aggiuntiva per la disciplina dei rapporti di comproprietà tra Regione e Comune di Perugia – spiega l’architetto Piccioni – prevede che la Regione Umbria, in qualità di comproprietario dell’immobile, conceda al Comune di Perugia, comproprietario dei 2/3 terzi, l’uso gratuito della propria quota parte per consentire al Comune una gestione unitaria e organica dell’immobile e delle procedure di evidenza pubblica necessarie sia per la realizzazione delle opere di ristrutturazione sia per la realizzazione e gestione del progetto di valorizzazione culturale dell’immobile, nel rispetto del vincolo di destinazione del bene.