Spello Splendens: torna il Festival per scoprire la magia degli antichi suoni della festa del Natale

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Riscoprire i suoni melodici di zampogne, ciaramelle e cornamuse come occasione per salvaguardare e promuovere una parte preziosa della nostra storia musicale. Tutto questo è SPELLO SPLENDENS. Gli antichi suoni della musica in festa che dal 4 al 7 gennaio 2017 in luoghi significativi della città, come la Sala dell’Editto del Palazzo Comunale e l’Auditorium del Centro Studi “Aldolfo Broegg”, propone concerti unici di musica medievale e tradizionale dove i protagonisti indiscussi sono le musiche e gli antichi strumenti tradizionalmente legati al Natale.

Giunto alla settima edizione, il Festival di musica del Natale, medievale e tradizionale e di cornamuse e zampogne, promosso  dal Centro di Studi Europeo di Musica Medievale  “Adolfo Broegg”, curato dall’Associazione Musicale Micrologus in collaborazione con il Comune di Spello, è stato presentato questa mattina alla stampa nella sala degli Zucccari del palazzo comunale. Presenti il sindaco Moreno Landrini, i  direttori artistici,  Goffredo Degli Esposti e Gabriele Russo e il responsabile comunale del servizio cultura e beni culturali Giulio Proietti Bocchini.

Quest’anno particolare attenzione è stata dedicata alla musica del territorio di Amatrice duramente colpito dal terremoto dei mesi scorsi. In questa zona è infatti sapientemente conservata un’antica zampogna, chiamata ciaramella, capace di evocare la musica strumentale tra le più arcaiche della penisola. Alle ciaramelle, al tamburello e alla danza del saltarello, sarà dedicata la giornata del 7 dicembre che prevede una conferenza e la presentazione di un libro per conoscere queste tradizioni. Da non perdere il concerto di due poeti a braccio, ovvero improvvisati di ottava rima, la forma più alta e antica rimasta con la musica, sempre provenienti da Amatrice. Anche in questa edizione, che propone concerti con i migliori solisti e gruppi italiani che utilizzano principalmente zampogne e cornamuse, non marcheranno masterclass, stage di danza, presentazioni di CD e libri e il tradizionale appuntamento con “Zampogne e Lenticchie” la passeggiata musicale con raduno libero di musicisti e degustazione dei piatti offerti dai ristoratori della città, che rinnova l’offerta propiziatoria del cibo. Per l’occasione saranno presenti il cantautore Piero  Brega, la polistrumentista Oretta Orengo e altri ospiti a sorpresa (sempre il 7 gennaio per le vie del cento storico). Tutti i concerti in programma sono con ingresso libero.

SPELLO SPLENDENS rappresenta per la nostra città e la regione tutta, uno straordinario progetto culturale  che valorizza una parte significativa della nostra storia musicale – afferma il sindaco Moreno Landrini -. Sulle note della musica medievale dei Micrologus, il Festival  vuole esprimere un segno di vicinanza e di solidarietà verso le popolazioni terremotate che trascorreranno un Natale doloroso e sofferente. Attraverso la musica come linguaggio dell’amina e dei sentimenti vogliamo ribadire che ci siamo con consapevolezza, tenacia e impegno”.  “Il Festival – spiegano i direttori artistici del festival, Goffredo degli Esposti Gabriele Russo – intende valorizzare e far riscoprire a un vasto pubblico, alcune particolari e specifiche sonorità di antichi strumenti una volta ben conosciuti e che sono oggi considerati “minori” e, soprattutto, la musica medievale che, insieme a quella tradizionale, ebbero e continuano ad avere, grande importanza per la festa del Natale. In questo periodo di crisi, economica ma anche sociale e di valori con conseguente smarrimento culturale – continuano – il nostro Festival cerca di salvaguardare e promuovere una parte preziosa, troppo spesso bistrattata, della nostra storia, andando contro la moderna tendenza “spettacolare” del quotidiano uso della cultura musicale”.

Inoltre al Centro Studi Adolfo Broegg venerdì 6 e sabato 7 gennaio (dalle ore 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 17.00), sarà possibile visitare la mostra permanente di “Liuti e strumenti a corda deal Medioevo ai giorni nostri” appartenente alla collezione Broegg.