Rockin’ Umbria 2017: la 25^ edizione

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Nata nel 1984, Rockin’ Umbria è stata tra gli anni ’80 e i ’90 una manifestazione musicale punto di riferimento per l’Umbria e il Centro Italia, grazie alla sua attenzione alle sottoculture e ai movimenti giovanili. Nel 2017 il festival giunge alla venticinquesima edizione grazie all’impegno del Comune di Umbertide, in collaborazione con l’associazione culturale St.Art, l’etichetta indipendente To Lose La Track e l’associazione Effetto Cinema, con alcuni appuntamenti dal 21 al 23 luglio nella location di piazza San Francesco e nel chiostro adiacente. Giovedì 29 giugno al T-Trane Record Store di Perugia (partner del festival) è stato presentato il programma dell’edizione 2017 con interventi di Raffaela Violini (assessore alla cultura del Comune di Umbertide), Angela Giorgi (associazione culturale St.Art), Luca Benni (To Lose La Track) e Matteo Cesarini (associazione Effetto Cinema). La tre giorni si apre venerdì 21 luglio con ‘Umbria Calling’, storico format di Rockin’ Umbria da sempre dedicato alla musica indipendente umbra nelle sue manifestazioni più interessanti. Sul palco del chiostro di piazza San Francesco i Malatesta, duo psych-noise capace di creare con chitarra, batteria e loop un magma di mantra ipnotici e cavalcate ipnotiche, ed Espada de Drago, artefici di un alternative-folk intriso di atmosfere desertiche e romanticismo retrò, insieme alla performer originaria del Qatar, ma di stanza a Berlino, Elvina Pinto. Oltre al loro repertorio originale, ciascuna band eseguirà un brano della scena di Seattle, in occasione della proiezione del film ‘Singles’ dopo i concerti, proposta in collaborazione con l’associazione Effetto Cinema. Diretto nel 1992 da Cameron Crowe (‘Almost Famous’, ‘Jerry Maguire’), il film è ambientato a Seattle nel contesto del movimento grunge e vede la partecipazione, accanto a Bridget Fonda e Matt Dillon, di musicisti come Chris Cornell, Eddie Vedder, Layne Stanley. Nell’eccezionale colonna sonora figurano Alice in Chains, Pearl Jam, Mother Love Bone, Soundgarden, Mudhoney e Screaming Trees. A conclusione della serata, il dj set tematico ‘Grunge is dead’. Sabato 22 luglio Rockin’ Umbria consolida la sua collaborazione con l’etichetta indipendente umbertidese To Lose La Track che, come ogni anno, propone l’appuntamento con l’Italian Party. Giunta alla diciassettesima edizione, la festa dell’etichetta ospita quest’anno diciannove band provenienti da ogni parte d’Italia e dal Regno Unito, che si alterneranno sui due palchi del festival (piazza e chiostro): Havah, Valerian Swing, Cosmetic, Tiger! Shit! Tiger! Tiger!, Mood, Vespertina, Zeus, Bennett, Die Abete, Dags!, Action Dead Mouse, Labradors, Storm{o}, Autunno, Kint, Tante Anna, Zeman, Kairo, Stocktones, Devin (Delta Sleep). Saranno presenti anche stand e banchetti dedicati alle autoproduzioni di vinili, magliette, cd, fumetti. Nella serata conclusiva di domenica 23 luglio intitolata ‘Sonic trip’, ospiti d’eccezione il duo californiano dei Matmos, paladini della musica elettronica ed esploratori delle suggestioni più diverse, dall’elettroacustica alla kosmische Musik fino a sconfinare in territori vicini al rock, attualmente ospiti di Civitella Ranieri per una residenza artistica. Per Rockin’ Umbria i Matmos proporranno un set speciale nel chiostro di San Francesco a ingresso limitato (100 posti, unico evento a pagamento, prevendite disponibili sul circuito LiveTicket). Sul palco della piazza, a ingresso gratuito, largo alle suggestioni psichedeliche di Mother Island e Chicos de Nazca. Quintetto italiano ma con lo sguardo rivolto alla West Coast lisergica, i Mother Island si avvicinano alle atmosfere di Growlers e Allah-Las, con un’inevitabile eco di Grace Slick e dei suoi Jefferson Airplain grazie alla graffiante vocalità della front-woman Anita Formilan. Hanno all’attivo due dischi, entrambi registrati presso l’Outside Inside studio di Matt Bordin (Squadra Omega/The Mojomatics). Band cilena di base a Berlino in cui militano membri de La Hell Gang, i Chicos de Nazca raccontano una dimensione allucinata e onirica, distillata alla perfezione nell’ultimo lavoro ‘Ether’, uscito a maggio di quest’anno: dai viaggi lisergici classici dei 13th Floor Elevators al neo-psych degli Spacemen 3, la band si mantiene fedele alla tradizione 60s riletta secondo una sensibilità lo-fi tutta contemporanea. Durante l’intera serata, presso il chiostro della piazza sarà attiva l’installazione video ‘The Circles’ di Luca Cataldo, artista multimediale specializzato nella realizzazione di installazioni audiovisive, grandi proiezioni, vjing e djing. In dieci anni di attività, Cataldo ha partecipato a festival, esposizioni ed eventi e ha collaborato con Inca (International Network for Culture and Arts) per oltre quaranta progetti europei. Dal 2008 è responsabile di residenze artistiche e direttore tecnico per il festival multimediale olandese Oddstream ed è anche co-fondatore della label italiana Antica Proietteria, specializzata nell’uso di luci e proiezioni in contesti site-specific.

ROCKIN’UMBRIA (1984 – 2017) – Lungimiranza, coraggio e passione sono le caratteristiche principali di Rockin’Umbria. Non è certo facile, infatti, costruirsi una credibilità ed uno stile unici nel panorama italiano, senza mai perdere, però, quel fascino dovuto alla voglia di ricercare, di osare, di proporre anche contro le logiche commerciali che sempre più spesso muovono, anche per necessità impellenti, chi pensa questo tipo di iniziative ed eventi. Quello che negli anni ‘80 è stato uno dei primi e più innovativi festival rock della cultura giovanile in Italia, ripropone ancora oggi, con lo stesso attento criterio e la stessa carica emozionale di allora, gli stimoli più interessanti della cultura contemporanea. Musicale prima di tutto, ma non solo. Rockin’Umbria nacque nel 1984 dalla grande esperienza dell’associazionismo e dalla caparbietà di alcuni appassionati, che ancora oggi sono in prima fila, aiutati dalla nuova leva di giovani intraprendenti che si muovono nel contesto musicale regionale, per rilanciare il festival all’attenzione del panorama nazionale. Era il periodo, anche in Umbria, delle radio libere (Radio Perugia Uno era una radio libera forse unica in Italia, non solo in Umbria, per la nascita di trasmissioni musicali specialistiche), delle fanzine autogestite (Masquerade era possibile trovarla anche a Londra) e dei primi locali di musica rock (lo storico Mozart di Perugia da cui partì tutto e dal 1980 il mitico Suburbia alla periferia di Perugia, che fu uno dei primi grandi locali rock in Italia). Questa storica rassegna dal 1984 al 1998 e dal 2005 ad oggi (la manifestazione musicale umbra è tornata nel 2005 dopo che era stata sospesa tra il 1998 e il 2004, e più di recente dopo l’ulteriore sospensione nel 2013 e 2014) ha permesso a Perugia e Umbertide (la città che per prima ebbe il coraggio di sposare l’avventura) di entrare nei grandi circuiti nazionali e internazionali ospitando il meglio della scena rock italiana e straniera. A dispetto del nome, che farebbe pensare ad un “festival rock” nella comune accezione, Rockin’Umbria ha cercato di crearsi un’identità ed una tradizione nel segno di progetti ispirati alla promozione delle nuove tendenze della cultura giovanile (musica a 360°, dj set, performances, dibattiti, arti espressive, editoria e produzioni musicali emergenti, nuove tecnologie) ed alla valorizzazione di tutto il patrimonio culturale “underground” ben oltre la canonica definizione di rock. Filo conduttore del festival è stato sempre, inoltre, l’approfondimento tematico e critico di movimenti, stili o tendenze, così come la riscoperta di personaggi o fenomeni del passato ritenuti attuali, l’attenzione particolare a nuove etichette discografiche, a organizzazioni o ad associazioni indipendenti particolarmente intraprendenti. Un festival che si è sempre caratterizzato, inoltre, per l’offerta di un’ampia panoramica sul rock emergente della regione, nel segno della parola d’ordine, sempre attuale, “Umbria Calling”. Rockin’Umbria si è distinta, inoltre, anche per aver dato sempre ampia visibilità a tutte le forme di arti espressive, dedicando spazio sia alle performance che ad un programma articolato di mostre, cataloghi, video-installazioni e progetti grafici, realizzati da rappresentanti della scena nazionale ed internazionale o da giovani artisti locali. Tra la fine degli anni ‘80 e gran parte dei ‘90, Rockin’ Umbria ha ospitato artisti e gruppi del calibro di Robert Wyatt, John Cale, David Byrne, Daevid Allen, Todd Rundgren, Rem, Africa Bambaataa, i Tuxedo Moon, Siouxsie & the Banshees, i Living Colour, Ali Farka Tourè, David Sylvian, Robert Fripp. Un mondo che ha rappresentato, per l’Umbria, il palcoscenico dove grandi nomi della musica e della cultura internazionale hanno potuto proporre il proprio lavoro artistico. Ma anche l’importantissima vetrina per gruppi sconosciuti che sono poi esplosi in seguito. Ecco allora che Rockin’ Umbria ha proposto, tra gli altri, i Redskins, Mathilde Santing ed Anne Clarke nell’86; Penguin Cafe’ Orchestra, The Shamen, Cookie Crew nell’87; Mc Carthy e Third Ear Band nell’88; Amon Duul II nell’89;Caravan, Durutti Column e Panacea nel ’91; Brand new Heavies e Caravan of Dreams nel ‘92; Zazou Ensemble nel ‘93; Transglobal underground nel ‘95; Mark Stewart & the Maffia e Baka beyond nel ‘96; Laika, Skarface e Rawfrucht nel ‘97. Nel 2005, anno della nuovo corso dopo lo stop, il festival ha ospitato, tra gli altri, Elvis Costello, Mike Patton, Kings of Convenience; nel 2006, Bauchklang, Plaid, Silver Jews, Micah P. Hinson e Nouvelle Vague; nel 2007 i Van Der Graaf Generator; nel 2008, Nick Cave e The Veils; nel 2009, Alborosie; nel 2010, Easy Star-All Stars; nel 2011 Marianne Faithfull, Joan As Police Woman e Kulture Shock; nel 2012, Patti Smith, Marky Ramone. Senza considerare che tutte le band e gli artisti italiani più celebri sono passati per il festival (Marlene Kuntz, Afterhours, Baustelle, Negrita, Giovanni Lindo Ferretti, Verdena ecc…). Nel 2015 il festival è tornato, dopo la pausa nel 2013 e 2014, grazie alla Fondazione SergioPerLaMusica all’insegna dell’estrema versatilità delle proposte e della varietà dei linguaggi, tra rock e dintorni, a partire dall’esibizione di Sun Kil Moon (Mark Kozelek) e nel 2016 con l’edizione intitolata ‘Rockin’ Umbria Jubilee’ e dedicata ai quarant’anni del punk, con la serata omaggio al Suburbia con Aidons la Norvege, Militia e Tv Voodoo sul palco.