Il ricordo di Margherita Peccati e Daniela Crispolti a cinque anni dall’uccisione

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Il ricordo di Margherita Peccati e Daniela Crispolti a cinque anni dall’uccisione. La presidente Marini e dell’assessore Bartolini hanno ricordato le dipendenti regionali uccise cinque anni fa

“Questo per noi è sicuramente il momento più toccante dell’anno, che ci fa ricordare due donne, dipendenti regionali, che, nel proprio posto di lavoro, sono state barbaramente uccise”.

   

Così l’assessore regionale al personale, Antonio Bartolini ha aperto la breve cerimonia in ricordo di Daniela Crispolti e Margherita Peccati che si è svolta questa mattina, martedì 6 marzo, nella sede regionale del Broletto, davanti alla lapide posta all’ingresso degli uffici che ricorda i tragico avvenimento di cinque anni fa, ed alla quale hanno partecipato i familiari delle dipendenti uccise e numerosissimi colleghi di lavoro.

“Questo ricordo, nel quinto anniversario, – ha affermato la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini – non è soltanto doveroso ma anche sentito da ciascuno di noi. Vogliamo essere vicini ai familiari che hanno sofferto e che continuano a soffrire la perdita di persone care ed anche per riflettere sul ruolo che ha oggi il dipendente pubblico nel rapporto con i cittadini che si avvicinano agli uffici per cercare soluzione ai propri problemi. E’ il ricordo del lavoro serio e quotidiano – ha proseguito la presidente – che Margherita e Daniela svolgevano come servizio alla comunità regionale. A due giorni di distanza dall’otto marzo, giornata dedicata alle donne, – ha sottolineato la presidente – non possiamo non pensare al fatto che in quella tragica giornata di cinque anni fa, siano state uccise proprio due donne. Forse non è soltanto una coincidenza e sicuramente questa riflessione ci deve accompagnare in questi momenti in cui la violenza di genere si mostra sempre di più, giorno dopo giorno. Quella di oggi – ha concluso la presidente – è dunque la testimonianza ed il ricordo di due persone care, di due donne e due dipendenti che hanno perso la vita soltanto perchè si trovavano in quel momento, come ogni giorno, a fare il proprio lavoro”.