A Postignano Mario Martone presenta il film “Pastorale Cilentana”

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Doppio appuntamento, questo fine settimana (14 e 15 ottobre 2016) al borgo restaurato di Postignano, nell’ambito della 5^ edizione di “Un Castello all’Orizzonte”. La prima iniziativa si terrà venerdì 14 ottobre 2016 presso la Chiesa SS. Annunziata alle ore 18 con ingresso gratuito: il regista Mario Martone presenterà il suo film “Pastorale Cilentana”, prodotto per Expo 2015 e dialogherà con il pubblico presente. Mario Martone ha cominciato a lavorare a Napoli nel 1977, nel clima delle avanguardie di quel periodo, fondando il gruppo Falso Movimento e realizzando spettacoli che fondevano gli elementi del teatro, del cinema, della musica e delle arti visive come Tango Glaciale (’82), Il desiderio preso per la coda da Picasso (’85), Ritorno ad Alphaville da Godard (’86), tutti destinati a lunghe tournée internazionali.
Dieci anni dopo ha dato vita a “Teatri Uniti”, una compagnia tesa all’incontro tra gli artisti napoletani della nuova generazione, con cui ha realizzato anche i suoi film da indipendente.
Il suo primo lungometraggio, Morte di un matematico napoletano, ha vinto il Gran Premio della Giuria a Venezia nel ’92. L’amore molesto (’95), Teatro di guerra (’98) e L’odore del sangue (‘03), sono stati tutti presentati a Cannes; Noi credevamo (’10) ha vinto sette David di Donatello tra cui quello per il miglior film; il suo ultimo film Il giovane favoloso (2014) dedicato a Giacomo Leopardi, è stato il film italiano più visto della stagione. Ha realizzato numerosi documentari e cortometraggi e ha filmato alcuni lavori teatrali tra cui lo spettacolo-manifesto di “Teatri Uniti” Rasoi, su testi di Enzo Moscato. Tra le sue regie: Filottete di Sofocle (’87), Riccardo II di Shakespeare (’93), Terremoto con madre e figlia di Fabrizia Ramondino (’94), I sette contro Tebe di Eschilo (’96), Edipo Re (2000) e Edipo a Colono (’04) di Sofocle, I dieci comandamenti di Raffaele Viviani (2000), L’opera segreta di Enzo Moscato (2005), Falstaff, un laboratorio napoletano da Shakespeare (2007) e, nel repertorio lirico, l’intera trilogia Mozart-Da Ponte al San Carlo di Napoli (da Così fan tutte ripreso anche a Ferrara nel 2000 e 2004 con Claudio Abbado, al Don Giovanni nel 2002, a Nozze di Figaro nel 2006), Lulu di Berg a Palermo (2001), Matilde di Shabran, Torvaldo e Dorliska e Aureliano in Palmira di Rossini al ROF di Pesaro (2004-2006-2014), Un ballo in maschera di Verdi con Antonio Pappano a Londra (2005), Antigone di Ivan Fedele al Maggio Musicale di Firenze (2007), Falstaff di Verdi a Parigi (2008), Otello di Verdi a Tokyo (2009) Cavalleria rusticana/Pagliacci di Mascagni/Leoncavallo (2011), Luisa Miller di Verdi (2012) alla Scala di Milano, Fidelio musica di Beethoven (2011) direttore d’orchestra Gianandrea Noseda al Regio di Torino, Oberto conte di San Bonifacio di Giuseppe Verdi (2013) alla Scala. Nella basilica dell’Ara Coeli di Roma ha diretto due opere della trilogia di Britten: Curlew River e Prodigal Son dirette da James Conlon e prodotte dal Teatro dell’Opera di Roma. Ha ricevuto numerosi premi, dai David di Donatello per tre dei suoi film ai Premi della critica teatrale, dal premio Abbiati per l’opera lirica al premio Ubu per il suo impegno nel rinnovamento del Teatro di Roma, istituzione che ha diretto tra il ’99 e il 2000 e dove ha compiuto un lavoro di radicale cambiamento della programmazione, aprendo alle altre arti e alle nuove espressioni sceniche e fondando un teatro, l’India, ricavato da una vecchia fabbrica in disuso sul Lungotevere. Successivamente ha contribuito all’evoluzione del Mercadante come Teatro Stabile di Napoli, facendo parte per tre anni del suo comitato artistico; in questa veste ha realizzato il progetto Petrolio dal romanzo di Pier Paolo Pasolini (2004). Dal dicembre 2007 Martone è direttore del Teatro Stabile di Torino, per il quale ha ideato con Fabrizio Arcuri il festival di teatro contemporaneo Prospettiva e messo in scena, la prima volta nel 2011, le Operette morali di Giacomo Leopardi, entrambi premi Ubu. Sempre per lo Stabile di Torino nel gennaio 2013 ha diretto La serata a Colono di Elsa Morante, pluripremiato spettacolo interpretato da Carlo Cecchi. Il 24 febbraio 2015 ha debuttato in prima assoluta al Teatro Carignano di Torino Carmen di Enzo Moscato. Il 9 febbraio 2016, Martone ha diretto per il Teatro Stabile di Torino Morte di Danton. Il secondo evento avrà luogo sabato 15 ottobre prossimo: la pianista tedesca Beate Perrey si esibirà in un concerto dal titolo “Con amabilità” nella Chiesa SS. Annunziata alle ore 18. L’artista proporrà musiche di Scarlatti, Mozart, Beethoven.
L’ingresso è 5,00 a persona. Beate Perrey è pianista e studiosa di musica (BA/MA Munich/Harvard, MA and PhD Cambridge). E’ professoressa di pianoforte con attività di ricerca collegata a The Centre of Research in the Arts and Languages in Parigi. Perrey ha studiato pianoforte con rinomati professori artisti, Tatyana Nikolayeva/Cologne, Coonrod/Interlochen Arts Academy, Sulamita Aronovsky/Royal Academy of Music, Jacques Rouvier/CNSMDP e Jean Fassina, Paris. Ha dato recitals con commento in nazioni d’Europa, Sud Africa, Cina e Stati Uniti. Nel 2012/2014 ha eseguito recitals di Scarlatti, Mozart, Beethoven e Schumann, e il concerto n. 12, in la maggiore, di Mozart, con musicisti dell’orchestra di Parigi, all’Ambasciata inglese di Parigi, su invito dell’Ambasciatore Sir Peter Ricketts. Nel 2015 ha tenuto una speciale esecuzione del concerto n. 9 ‘Jeunehomme’, di Mozart, per pianoforte solo e due pianoforti, in Europa e Stati Uniti. Ricercatrice al Trinity and Christ’s College Cambridge University, Beate Perrey è stata Fondatrice Direttore del Gruppo Internazionale di Ricerca Interdisciplinare Arti e Umanità — Cross-Currents and Resistances, under the auspices of CRASSH, Center for Research in the Arts, Social Sciences and Humanitie, presso l’Università di Cambridge, per 8 anni. Ha insegnato all’Università di Cambridge, UCL (University College London), École Normale Supérieure Parigi, Liverpool and EHESS (Scuola di studi superiori in scienze sociali). La sua attuale ricerca si incentra su le ultime sonate di Beethoven così come sono interpretate da compositori contemporanei.
Beate Perrey è autrice dei volumi Schumann’s Dichterliebe and Early Romantic Poetics oltre ad altri testi e articoli ampiamente noti. “UN CASTELLO ALL’ORIZZONTE” si avvale del patrocinio della Regione Umbria, della Provincia di Perugia e del Comune di Sellano. Castello di Postignano, frazione del Comune di Sellano (PG), in Umbria, fu abbandonato negli anni ’60 ed è tornato a vivere grazie ad una attenta opera di restauro durata molti anni, a cura dei proprietari, Architetti Gennaro Matacena e Matteo Scaramella. Il borgo, interamente vincolato dal Ministero dei Beni Culturali, ha avuto l’attestato dei Club Unesco d’Europa “come efficace interprete dei valori unescani per la salvaguardia e tutela del paesaggio e dell’ambiente ”. Il “Castello di Postignano come l’archetipo dei borghi collinari italiani”, così è stato definito dall’architetto americano Norman F. Carver Jr, tanto da riprodurre le imponenti case-torri del borgo, aggettanti l’una sull’altra, nella copertina del suo libro fotografico “Italian Hilltowns” pubblicato nel 1979. Postignano offre un’esperienza di turismo e di vita sostenibili, fatti di sostanza e di emozioni: sessanta case perfettamente restaurate nel rispetto dell’impianto medievale delle architetture, ma caratterizzate da tutte le risorse di una vivibilità moderna – un albergo “diffuso” – un ristorante/trattoria dove, la cucina semplice, l’attenzione alle tradizioni e alla qualità delle materie prime sono la sua filosofia – un wine bar “Vini e Oli dell’Umbria” – un centro servizi – l’antica Chiesa della SS. Annunziata, oggi luogo di eventi culturali, artistici e di intrattenimento; qui i restauri hanno svelato affreschi di antica bellezza, tra i quali una Crocifissione del XV secolo apparsa dietro una parete crollata – una biblioteca – alcune botteghe artigiane – un centro benessere, la piscina, l’area all’aperto “Il Giardino delle Rose”.