Perugia: docenti dottorati non abilitati ammessi al T.F.A.

995
   

Si è verificata a Perugia la prima ammissione ai “corsi di formazione per il conseguimento della specializzazione per le attività di sostegno, ai sensi degli articoli 5 e 13 del decreto 10 settembre 2010, n. 249” (c.d. TFA sostegno) di docenti non abilitati e tuttavia in possesso del titolo di “dottore di ricerca”. I ricorrenti, patrocinati dall’avvocato Diletta Romizi, hanno impugnato dinanzi al T.A.R. dell’Umbria i provvedimenti dell’Università degli Studi di Perugia con cui erano stati esclusi dal TFA sostegno, nonostante il superamento della prova di accesso (articolata in un test preselettivo, una prova scritta ed una prova orale) ed hanno ottenuto l’ammissione in via cautelare ai predetti corsi con decreto monocratico immediato del Presidente del Tribunale Amministrativo Regionale, Dott. Raffaele Potenza. La decisione è ad oggi l’unica in tal senso emessa in Italia ed i ricorrenti sono attualmente i soli docenti non abilitati, in possesso del più alto titolo di istruzione a livello europeo (dottori di ricerca), a poter frequentare le lezioni ed i laboratori di quei corsi TFA sostegno che, una volta conclusi, faranno loro conseguire l’ambito “diploma di specializzazione per l’attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità” ovverosia il titolo che consentirà loro l’iscrizione negli elenchi per il sostegno ai fini delle assunzioni a tempo indeterminato ed a tempo determinato sui relativi posti disponibili nella scuola, così come chiarisce il loro legale: “La partecipazione al TFA Sostegno dei Dottori di Ricerca non abilitati, miei clienti, costituisce un importante precedente giudiziale, in effetti il più importante nell’attuale panorama delle decisioni adottate dai T.A.R. nazionali e dal Consiglio di Stato nei riguardi di questa particolare categoria di docenti non abilitati e tuttavia in possesso del titolo di istruzione apicale nel nostro ordinamento accademico. Mi auguro che detto precedente giudiziale possa avere la risonanza nazionale che si merita e che possa pertanto servire non solo a me ma anche a tutti gli altri miei colleghi che attualmente sono impegnati dinanzi al T.A.R. Lazio per sostenere i diritti dei dottori di ricerca, i quali, giustamente, chiedono che il loro titolo accademico sia equiparato all’abilitazione non solo ai fini della partecipazione ai corsi TFA sostegno ma anche ai fini dell’inserimento nella II fascia delle graduatorie di Istituto”.