Partecipate: taglio drastico della regione che esce da decine di società

908

Partecipate: taglio drastico della regione che esce da decine di società. Bartolini: “i ricavi ed i risparmi investiti nell’idrico e nei rifiuti”

   

“Un taglio drastico, che riguarderà decine di società soprattutto dove attualmente la Regione è indirettamente presente attraverso Sviluppumbria o Umbria Mobilità; l’uscita, compatibilmente con le regole delle società cooperative, da cinque cooperative agricole e la trasformazione che porti ad una nuova soluzione organizzativa per due società, Tela Umbra e lo Stabilimento Tipografico Pliniana e che permetta di mantenere antiche attività artigianali che costituiscono indubbiamente un patrimonio storico e culturale della nostra Regione”.

L’assessore regionale alle riforme, Antonio Bartolini riassume così il Piano di riassetto delle società partecipate dalla Regione previsto dalla Legge Madia ed approvato dalla Giunta regionale.

“Così come prescritto dalla Legge abbiamo provveduto alla ricognizione di tutte le partecipazioni che attualmente impegnano, direttamente o indirettamente, la Regione. L’obiettivo è quello di razionalizzare il settore e dunque ottimizzare costi e ricavi a vantaggio di servizi fondamentali per i cittadini umbri”.

Continuerà invece il percorso di dismissione per cinque società cooperative agricole (Gruppo Grifo Agroalimentare, Gruppo Agricooper, Gruppo Cooperative agricole di Trevi, Molini Popolari Riuniti di Ellera-Umbertide e Unione Lavoratori Agricoli-ULA.

“Qui la Regione – ha sottolineato l’assessore – era subentrata dopo la soppressione dell’Ente di Sviluppo Agricolo ed il percorso è già previsto in precedenti piani di razionalizzazione visto che la partecipazione regionale è stata già valutata come non necessaria al perseguimento delle finalità istituzionali. Anche in questo caso ovviamente la dismissione dovrà tener conto delle regole speciali disposte per le società cooperative”.

Molto più articolato invece il programma per quello che riguarda le partecipazioni indirette delle Regione, attraverso Sviluppumbria, Gepafin e Umbria TPL e Mobilità.

“Tra le partecipazioni detenute da Sviluppumbria – ha proseguito Bartolini – ci sono attualmente 21 società. Dodici sono già in stato di liquidazione e sulle restanti nove, oltre a Consorzio 3A e Gepafin, manterremo la presenza in Umbria Fiere e nella società di gestione dell’aeroporto Sase, mentre si chiuderà la partecipazione nel Consorzio Flaminia Vetus, in Quadrilatero Umbria-Marche e nell’Interporto Marche. Non cambia nulla invece per le 38 partecipate da Gepafin in quanto queste società sono sottratte dall’applicazione della legge Madia”.

“Adesso – ha concluso Bartolini – però oltre al piano straordinario di razionalizzazione che abbiamo approvato, occorrerà certamente metter mano ad una legge regionale che imponga il divieto di partecipare a società che svolgono la propria di attività fuori dal territorio regionale (basta con società che se ne vanno al Cairo o a Canicattì…)”.