A Panicale in scena “Santa libertà”

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A Panicale in scena “Santa libertà”. L’appuntamento con Fabio Mangolino è al Caporali, sabato 17 marzo

   

Fabio Mangolini, accompagnato dalle musiche di Roberto Manuzzi, con il suo appassionate spettacolo SANTA LIBERTÀ Una storia vera sarà al Teatro Caporali di Panicale, sabato 17 marzo, alle 21.

Il 21 gennaio 1961, il gruppo Directorio Revolucionario Ibérico de Liberación (DRIL) sequestrò il transatlantico portoghese della Companhia Colonial de Navegação “Santa Maria” che faceva rotta tra Caracas e Lisbona.

Sul transatlantico viaggiavano 586 passeggeri, dei quali 233 erano spagnoli, 179 portoghesi, 35 statunitensi, 87 venezuelani, quattro cubani, tre brasiliani, un panamense e un italiano, oltre ai duecento membri dell’equipaggio.

Il gruppo dei sequestratori era formato da 24 persone di origine iberica (dodici portoghesi e dodici spagnoli) che volevano portare l’attenzione del mondo intero sulle dittature di Antonio de Oliveira Salazar e Francisco Franco.

Il sequestro durò tredici giorni durante i quali il transatlantico fece perdere le proprie tracce e vagò tra le coste americane e quelle africane. Durante il suo periplo la nave fu ribattezzata Santa Liberdade.

L’azione, denominata “Operazione Dulcinea” in onore al sogno d’amore del Quijote, ebbe un tale impatto mediatico e politico da mettere in crisi le relazioni fra gli Stati Uniti, alla cui presidenza era appena giunto John Fizgerald Kennedy, e i paesi iberici.

Il franchismo occultò questa “utopia galleggiante” fino al punto da farlo passare come un sequestro compiuto da soli portoghesi. A capo del commando c’erano tre uomini: il poeta e drammaturgo galiziano Xosè Velo, l’intellettuale portoghese Henrique Galvão e Josè Fernandez Vazquez, il “Comandante Jorge de Soutomaior”.

Paquita faceva la cameriera sul Santa Maria al momento del sequestro.

Di quei giorni sempre disse che i sequestratori erano spagnoli, galiziani e portoghesi, che non volevano soldi, che erano armati, ma non tutti, che i passeggeri e l’equipaggio, furono trattati bene, che gli americani arrivarono a liberarli, che non sapeva bene perché “i pirati stessero facendo tutto ciò”, ma che cercavano di spiegarlo, che quello che aveva capito è che in quei tredici giorni si era sentita libera.