Palio di San Michele: la sfilata del Rione Sant’Angelo

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Dopo la sfilata del rione San Portella con “LA STREGA DEL SORRISO”, ieri sera è stato il turno del rione San Rocco, che ha sfilato in Piazza Mazzini davanti a tribune gremite di pubblico con “100% COLORE”. Questa sera, venerdì 23 settembre, è il turno del rione Sant’Angelo, capitanato da Michele Lombardi, che scopriamo qui attraverso le pagine del Rionale 2016. Michele Lombardi, già capitano del Rione Sant’Angelo nel 1995, parla dell’importanza della sede rionale: “Quest’anno ho voluto dedicare lo spazio del mio articolo alle emozioni dei rionali rivolgendo loro una domanda su tutte: <Che cos’è per te il Rione?> In molti hanno risposto <una famiglia, una casa, una scuola di vita>. Al sentire queste cose mi sono emozionato ma, al tempo stesso, ho riflettuto coma fa un padre di famiglia; per dare sicurezza e stabilità a tutto questo splendido movimento serve una CASA. Un punto di riferimento. Un posto sicuro dove far crescere i nostri giovani ed investire sul futuro. Quindi, basta false promesse: noi vogliamo i fatti!” E, riguardo alla sfilata di questa sera: “…A proposito di fatti, questa sera abbiamo l’opportunità di mettere in scena il lavoro di un anno di sacrifici. Cari rionali, sono convinto che ci faremo trovare pronti e riusciremo a trasformare la tensione in energia positiva! L’impegno dimostrato da un anno a questa parte è già sinonimo di crescita, maturità. Abbiamo già dimostrato che il nostro rione non si ferma davanti a nessuna difficoltà e quindi, a prescindere da tutto, so che ce la metteremo tutta! Non mi rimane quindi che augurarvi un grande in bocca al lupo e, sempre e comunque, Forza Sant’Angelo!”

TRAMA – “INDAGINE SU QUATTRO CITTADINI AL DI SOPRA DI OGNI SOSPETTO”

“Ogni viaggio lo vivi tre volte: quando lo sogni, quando lo vivi e quando lo ricordi”
(anonimo)

In una Roma caotica ed indolente, tenuta sotto scacco dall’eterno assedio dei pellegrini che sciamano alla volta della beatificazione di turno, un clamoroso rapimento turba la quiete del commissariato, mettendone alla prova l’efficienza operativa. Ma al di là delle più ardite ipotesi sulla matrice del crimine, l’identità dei responsabili lascerà tutti a bocca aperta, trascinando l’ispettore capo in un incalzante viaggio nel tempo e nello spazio, un sogno ad occhi aperti in cui realtà e visione onirica si confonderanno e rincorreranno. E mentre ci chiederemo chi fosse il sognatore e chi il sogno, ci renderemo conto che la fragilità dell’uomo nasconde la sua vera forza.