“Modello nella battaglia contro i pregiudizi”: una sala per Marisa Bellisario

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“Modello nella battaglia contro i pregiudizi”: una sala per Marisa Bellisario. L’Istituto italiano design di Perugia la intitola a colei che è stata la prima donna manager d’Italia

   

Una sala affrescata all’interno di palazzo Ranieri di Sorbello, l’unica della sede dell’Istituto Italiano Design (Iid) di Perugia a non avere ancora un nome, è stata intitolata a Marisa Bellisario “prima top manager italiana capace di coniugare femminilità e carriera, un modello rivoluzionario nella battaglia contro i pregiudizi”. Così recita la scritta incisa sulla targa svelata lunedì 9 luglio durante una cerimonia che ha visto la partecipazione di Lella Golfo, presidente della Fondazione Marisa Bellisario, e delle socie e ‘mele d’oro’ umbre, ovvero le donne insignite del premio Marisa Bellisario che ogni anno viene assegnato a coloro che si sono distinte nella professione, nel management, nella scienza, nell’economia, nel sociale, nella cultura e nell’informazione, nello spettacolo e nello sport, sia a livello nazionale che internazionale. A fare gli onori di casa AnnaMaria Russo, fondatrice dell’Iid di Perugia. Presenti Adriana Velasquez, rappresentante in Umbria della Fondazione Marisa Bellisario, Maria Teresa Severini e Cristiana Casaioli, la prima assessore alla cultura e la seconda al commercio del Comune di Perugia. Inoltre, hanno partecipato Nicoletta Spagnoli (mela d’oro 2007), amministratore delegato Luisa Spagnoli spa; Maria Grazia Marchetti Lungarotti (mela d’oro 2010), direttore della Fondazione Lungarotti; Olga Urbani (Mela d’oro 2012), ownership management Urbani Tartufi srl; Katia Sagrafena (Women value company 2017), co-founder e direttore generale Vetrya spa. La squadra di imprenditrici è stata ricevuta precedentemente dal sindaco della città Andrea Romizi che ha donato a Lella Golfo, parlamentare, commendatore e Cavaliere della Repubblica, da sempre impegnata nella difesa dei diritti delle donne (è firmataria della legge numero 120 del 2011 cosiddetta sulle ‘quote rosa’), un volume sulla Storia della Galleria nazionale dell’Umbria.

“Abbiamo deciso di intitolare questa sala a Marisa Bellisario – ha specificato Russo –, tra l’altro nel giorno in cui ricorre la sua data di nascita, perché sia da esempio contro i pregiudizi di ogni genere. Lei è stata la prima manager d’Italia, una donna che ha dovuto lottare per farsi largo e dimostrare la sua bravura in un mondo prettamente maschile. Un esempio di forza, capacità, perseveranza e grande voglia di affermazione”.

“Una donna – ha commentato Romizi – che con la sua determinazione ha aperto una strada che oggi fortunatamente viene seguita da tantissime altre che si stanno affermando nei diversi ambiti della società. Avere una fondazione che continua a lavorare affinché questa persona possa essere d’esempio a tanti giovani donne e uomini è qualcosa di estremamente importante e attuale”.

“Determinata, testarda e rivoluzionaria – ha dichiarato Golfo –, Marisa Bellisario era un po’ come sono io. Non l’ho conosciuta, se non attraverso le sue imprese. L’ammiravo moltissimo. Mi dicevo che volevo essere come lei e quando morì la cosa mi creò un forte dolore tanto da indurmi a istituire un premio in sua memoria, nel 1989, a un anno dalla sua scomparsa. Ho pensato che bisognava ricordarla per noi e per i giovani del domani. Lei invitava le giovani a scegliere corsi di studio scientifici perché vedeva nelle nuove tecnologie proprio l’alleato più prezioso per loro. Diceva che di fronte al computer uomini e donne sono uguali. È stata la prima donna manager di questo Paese a guidare un colosso delle telecomunicazioni, la Italtel, una grande azienda statale praticamente da rottamare, con un esubero di dipendenti e bilanci disastrosi. Lei la risanò e riuscì a riportarli in attivo. Questo è Marisa Bellisario, una donna moderna il cui esempio è sempre attuale”.