L’importanza della riabilitazione del Pavimento Pelvico

3402

L’importanza della riabilitazione del Pavimento Pelvico. Avere un buon tono muscolare di questa struttura è alla base della prevenzione di importanti disfunzioni. All’esercizio terapeutico va abbinato anche l’utilizzo di tecniche strumentali come il Biofeedback

   

“Ri-abilitare significa restituire un’abilita che si presume perduta ma che si può ri-attivare”

Uno degli aspetti della riabilitazione che spesso viene trascurato, se non ignorato, è quello della riabilitazione del pavimento pelvico.

Si tratta di una struttura molto importante poiché prende parte ad attività quali la continenza urinaria e fecale e va ad influenzare la sfera sessuale.

Per Pavimento pelvico si intende la struttura muscolo tendinea che va a chiudere caudalmente il bacino formando una sorta di cupola rovesciata.

Avere un buon tono muscolare di questa struttura è alla base della prevenzione di disfunzioni pelviche quali prolasso, stipsi, incontinenza urinaria e/o fecale.

Questi sintomi posso verificarsi a seguito di eventi come menopausa, gravidanza o operazioni chirurgiche addomino-pelviche, per esempio operazioni alla prostata.

Di tutte le terapie possibili per tali sintomi la riabilitazione è la terapia di primo approccio poiché è la meno invasiva e priva di effetti collaterali.

Obiettivo finale del trattamento sarà quello di potenziare il tono muscolare e aumentare controllo e percezione della contrazione del pavimento pelvico durante le normali attività quotidiane.

Oltre all’esercizio terapeutico, che una volta insegnato deve essere proseguito a casa, la riabilitazione perineale prevede l’utilizzo di tecniche strumentali quali il Biofeedback e l’elettrostimolazione, procedure che si eseguono in ambulatorio, poiché occorre L’utilizzo di un apparecchio elettromedicale in grado di effettuarle.

Lo scopo del Biofeedback è quello di registrare l’attività muscolare e trasdurla in un segnale audiovisivo, che verrà visualizzato in un monitor, con l’obiettivo di consapevolizzare il soggetto all’attività del muscolo pelvico e saperla controllare.

L’elettrostimolazione perineale è una stimolazione passiva che, oltre a favorire la presa di coscienza, stimola i muscoli del pavimento pelvico.

È praticata mediante una sonda vaginale o anale munita di elettrodi che conducono una corrente elettrica continua assolutamente indolore.

Tale sonda emette impulsi elettrici di intensità modulata in base alla sensibilità soggettiva e sotto il diretto controllo del terapista.

Per poter osservare dei benefici duraturi è consigliato almeno un ciclo riabilitativo, con la frequenza di due sedute a settimana.

Va inoltre ricordato che per raggiungere un buon risultato terapeutico oltre alla riabilitazione è necessario eliminare tutti le cattive abitudini, perché lo stile di vita gioca un ruolo fondamentale nel recupero.

Informarsi ed affidarsi ad un professionista esperto formato in questo percorso riabilitativo è il primo passo per prevenire e curare tali disfunzioni.

In Umbria abbiamo pochi professionisti che si dedicano a questo tipo specifico di riabilitazione e una di queste è la Fisioterapista Elia Bassini, che con competenza e passione svolge questa attività ormai da anni.

La riabilitazione perineale in seguito ad una diagnosi accurata, rappresenta sempre più spesso la prima scelta terapeutica in quanto è priva di effetti collaterali, è indolore, non prevede assunzione di farmaci, è ripetibile, personalizzata e di documentata efficacia (successo nell’80-95%).

E’ consigliata in caso di prolasso rettale, uterino o vescicale; nel caso di stipsi o incontinenza fecale e/o urinaria; nel post-chirurgico (emorroidi, isterectomia, prostatectomia); nel post-menopausa e sessualità dolorosa; prima e dopo il parto e dopo un cesareo o altri interventi ginecologici.

Quindi se i sintomi avvertiti sono: perdita involontaria di urina, gas, feci; urgenza di urinare e defecare; necessità di urinare spesso; difficoltà a svuotare completamente la vescica; senso di peso vescicale/anale; dolore nei rapporti sessuali e diminuzione della percezione sessuale, è bene rivolgersi allo specialista ginecologo, urologo o colonproctologo che farà diagnosi e indirizzerà il paziente verso un iter terapeutico adeguato e mirato.

Dr.ssa Federica Rondoni