La Sanità privata è una risorsa per l’Umbria

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La Sanità privata è una risorsa per l’Umbria. Troppo spesso messa in contrapposizione (e negativamente) con quella pubblica, rappresenta ormai più di una valida alternativa per i pazienti

   

Quello tra Sanità pubblica e privata resta un dibattito sempre aperto. Due mondi costantemente messi in antitesi, ma in realtà così vicini e sempre più complementari. I dati dicono che l’Umbria è una delle regioni italiane con il più alto livello di prestazioni sanitarie fornite.

Un risultato di prestigio per una regione così piccola e poco popolata, dove la “questione medica” resta una priorità nelle scelte politiche ed economiche. Strategie e professionalità che non provengono da un’unica direttrice.

Perchè negli anni accanto ai miglioramenti della sanità pubblica, si sono registrati dei veri e propri passi da gigante di quella privata. Uno sforzo che quest’ultima ha dovuto compiere anche di fronte a retaggi culturali, con l’iniziativa “propria” considerata medicina di élite e per questo difficilmente accessibile.

Invece, accurati investimenti tecnologici, un’elevata capacità organizzativa e la predisposizione di un personale di prim’ordine, hanno messo la Sanità privata nella condizione di competere e spesso primeggiare.

Guai però a creare il processo inverso: pubblico e privato devono assolutamente coesistere. Anzi, il primo deve trovare nella presenza del secondo uno stimolo e un valido supporto nell’espletare l’offerta sanitaria.

Magari scegliendo più accuratamente gli interlocutori a cui affidarsi per dei “rapporti convenzionali” e puntando sul miglioramento della qualità e della fruibilità delle prestazioni.

In questo periodo si è tornato a parlare delle liste d’attesa e del difficile compito, che spetta al pubblico, di garantire risultati e tempistica nel servizio. Un problema annoso, che i pazienti spesso dribblano proprio rivolgendosi al privato.

Dove alla celerità della prestazione riscontrano, sempre con maggiore frequenza, peculiarità negli strumenti e delle diagnosi.

C’è spazio per tutti: l’importante è saper fare le scelte giuste e soprattutto tenere come riferimento primario la soddisfazione del paziente. Oggi, più di prima, messo nelle migliori condizioni di valutare e scegliere.

Andrea Sonaglia