La protesta degli agricoltori umbri

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La Direzione regionale della Confederazione italiana agricoltori, riunitasi nei giorni scorsi a Perugia sotto la presidenza di Domenico Brugnoni, ha preso in esame la difficile situazione del settore discutendo, in particolare, i pesanti riflessi sulla nostra agricoltura di alcune decisioni molto penalizzanti prese negli ultimi tempi  dal governo Renzi  per fare “cassa”. Ad allarmare gli agricoltori della Cia  in primo luogo, l’applicazione dell’IMU sui terreni agricoli nei Comuni parzialmente montani in aree rurali  ed importanti dell’Umbria come Perugia, Terni, Narni, Amelia, Orvieto, Spoleto, Marsciano, Deruta e tanti altri centri minori; a nulla sono valse   le reiterate proteste e proposte di modifica avanzate dalla Cia, da Agrinsieme e dall’Anci; ad esserne colpiti molti anziani pensionati,  non più imprenditori agricoli professionali o coltivatori diretti che, con i risparmi di una vita e una magra pensione,  continuano a coltivare  il terreno e faticosamente tutelano e presidiano il territorio o  ancora peggio per  favorire  il ricambio generazionale  affittano le loro proprietà per pochi spiccioli a giovani imprenditori agricoli;  con questa imposta  iniqua  che grava sul principale e indispensabile  strumento di produzione, la terra appunto, non ci sarà  alcun  ricambio generazionale; in questo modo  il Governo oltre a condannare molti anziani ex-agricoltori   ad una  povertà “di ritorno”,  scoraggia l’ingresso dei giovani nel settore e li costringe a gettare la spugna cercando un ’alternativa meno rischiosa dal punto di vista economico.  Vi sono, poi, altre situazioni preoccupanti che riguardano il settore : la riduzione di un ulteriore 8 per cento del contingente agevolato di gasolio per uso agricolo decurtato complessivamente negli ultimi 3 anni del 23 per cento; la mancata riduzione in agricoltura del cuneo fiscale; l’obbligo di iscrizione ai libri genealogici per l’accesso  ai premi per i piccoli produttori di latte; la mancata reale semplificazione dei troppi adempimenti burocratici. La Direzione regionale della Cia ha denunciato come questi provvedimenti colpiscano il mondo agricolo dopo un’annata  particolarmente sfavorevole – con forte calo produttivo in molti comparti  olio, cereali e legumi specie nelle zone collinari e più marginali – e  si aggiungano   alle notevoli difficoltà  non solo legate alla crisi economica in atto ma anche alle devastanti calamità naturali degli ultimi anni e delle  scorse settimane  , ai continui attacchi alle aziende da parte di selvatici come cinghiali e lupi, agli insopportabili ritardi di Agea nei pagamenti della Pac, alla mancata assegnazione di risorse per indennità compensativa e misure agro ambientali per le annualità 2013 e 2014, ai  tempi lunghi di approvazione del nuovo Psr, alla mancata conseguente attivazione delle azioni previste nel Piano Zootecnico Regionale ed nel Progetto Speciale Vino, alla non prevista compensazione degli svantaggi naturali per l’agricoltura  nei Parchi regionali, alla difficoltà di accesso al credito per sostenere gli investimenti e  i costi di produzione, alla mancata revisione delle tabelle per l’assegnazione del gasolio agricolo. Per questi motivi la Direzione della Cia dell’Umbria ha deliberato di indire un’assemblea regionale straordinaria dell’Organizzazione il 28 marzo a Bastia in occasione di Agriumbria, e di aderire alla manifestazione nazionale promossa a Roma il 31 marzo da Agrinsieme (il coordinamento tra Cia, Confagricoltura e Alleanza delle cooperative italiane). Tutti gli agricoltori dell’Umbria che  sostengono  le ragioni della protesta della Cia sono invitati a partecipare ai due importanti appuntamenti.