Isola del Libro, con Guido Barlozzetti: viaggio nella mente di Kubrick

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“Nasce 1928 a New York, da padre e madre ebrei. A 25 anni realizza il primo film, gioca a scacchi. Dice che guardare un film è come fare un sogno a occhi aperti”.

   

Bastano poche parole per capire chi è il protagonista dello spettacolo teatrale “Labirinto K./Viaggio nella testa di Stanley Kubrick”, tratto dall’omonimo libro di Guido Barlozzetti, sul celebre regista di capolavori come Barry Lindon, Lolita, Arancia Meccanica e 2001, Odissea nello spazio. Uno spettacolo e un libro che, prendendo spunto dalla passione per gli scacchi, li usano come una chiave d’accesso al suo cinema e cercano di individuarne le ossessioni più profonde. È con uno spezzone della pièce teatrale realizzata con Massimo Achilli ed Enzo Pietropaoli che è iniziato il viaggio nella mente di uno dei più grandi cineasti della storia del cinema, che ha aperto questo quarto weekend di Isola del libro Trasimeno. Ospiti della sala consiliare del Comune di Passignano sul Trasimeno, l’autore del volume, autore tv e conduttore del Caffè di RaiUno, e il giornalista Marco Brunacci, ex caporedattore dell’edizione umbra de Il Messaggero. Guido Barlozzetti, nato a Orvieto e laureato in filosofia, ama da sempre il cinema ed è affascinato in particolare da Kubrick, che ha realizzato pochi film (solo 16), ma tutti di grande successo.

“Ognuno era atteso come se fosse una rivelazione – ha raccontato l’autore – perché si smentiva continuamente. Il cinema è un pretesto per gli artisti per mettere in scena ossessioni profonde, le immagini sono un tramite che rimanda sempre ad altro. Kubrick voleva tenere sotto controllo tutto e costruire macchine perfette, sapendo che però sono condannate al fallimento. Ha diretto film così premeditati nella loro costruzione che non esauriscono mai il progetto dal quale nascono”.

“Non mi interessava scrivere un saggio critico – ha aggiunto Barlozzetti – ma entrare nel meccanismo profondo che genera i suoi film. Ricordo la prima volta che ho visto Shining. Ero con un amico a Orvieto, andammo poi a casa sua, che si dice abitata da uno spirito. Andò via la luce e fu veramente un momento difficilissimo”.

Un cinema, quello di Kubrick, che va oltre la rappresentazione del ‘verosimile’. “Il cinema è sempre una versione possibile del mondo, quindi qual è la differenza tra realismo e surrealismo? – si chiede Barlozzetti – tutto il suo cinema racconta di come l’immaginario possa essere solo un’illusione”. Altro elemento che attraversa tutto il cinema di Kubrick è il femminile.

“Nonostante racconti molto spesso di uomini – ha spiegato Barlozzetti –, anche questi hanno qualcosa di femminile. Ma ci sono anche tante donne. Lolita, Barry Lindon sono storie di desiderio e amore, Eyes Wide Shut è la deflagrazione di un rapporto di coppia, Shining è la follia di un uomo e della donna che si trova a stare con lui nella solitudine di un albergo”.

Ad aprire l’incontro è stato l’assessore alla cultura del Comune di Passignano Claudio Bellaveglia.

“Abbiamo adottato l’Isola del Libro con molto piacere – ha detto –, un contenitore culturale di grande spessore e rilevanza che per noi è motivo di orgoglio e di soddisfazione. Passignano ha belle location per eventi di questo tipo, dalla terrazza sul Trasimeno del Lidò alla rocca medievale al villaggio Kursaal”.