“Il Cippo” visto dai Ponteggiani

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Una infinità di ipotesi per il Cippo posto in via dei Loggi, proprio sopra la nuova rotatoria tra via Assisana e via Etrusca. “Da qualche parte in comune – dice un residente – dovrà pur esistere un documento che attesti l’età del cippo, se non altro per identificare il periodo politico dell’epoca e la data di posizionamento”. “Io sono di destra e ho una certa età – dice un altro signore di Ponte San Giovanni sempre davanti a un frequentatissimo bar di via Manzoni – ma non ho mai sentito dire che quel Cippo sia un’opera del regime fascista. Anche perché, allora, avrebbero messo a caratteri romani l’anno o qualche altro elemento che ricordasse ai posteri la paternità dell’opera”.

Considerazioni legate alla polemica politica se sistemare il cippo al centro della nuova rotonda, lasciarlo lì dove è o, addirittura, secondo alcune voci, eliminarlo. Dispiacerebbe anche alla Pro Ponte questa ultima voce, perché nel 1979 ne finanziò il restauro senza che, allora, sorgessero polemiche di alcun genere e soprattutto di carattere politico: anzi giunsero complimenti e ringraziamenti. La Pro Ponte ha uno statuto che all’articolo 4 recita così “….non ha fini di lucro, è apolitica, apartitica, aconfessionale, volontaristica, libera e democratica….” Quindi se qualcuno avesse messo in relazione il restauro del cippo con qualche eventuale tendenza o riferimento o legame dell’associazione al periodo storico tirato in ballo oggi, sarebbe “insorto” e sarebbero emerse già da allora le polemiche attuali.

Ma qualche altro cittadino di Ponte San Giovanni, sempre del gruppo del bar, fa notare che l’intenzione o l’idea di spostare il cippo giunge tardi, ad opera quasi ultimata: “tardi poerché mi sembrava più logico, in quel tratto, far passare dietro al cippo il tracciato del percorso pedonale di via dei Loggi e avere più larga la carreggiata che, sia proprio all’ingresso in rotonda da via dei Loggi sia verso il paese, mi sembra subisca un restringimento”. In effetti già si notano sul cemento sul cemento che fiancheggia la strada delle strisciate di auto o di camion con autisti maldestri, distratti o ingannati dalla lieve discesa che invita ad accelerare e a provare, magari, l’emozione di una derapata. Forse il getto d’acqua improvviso che durante i lavori della rotonda ha fatto la doccia a qualche automobile farebbe bene anche a chi ha montato e sta alimentando questa sterile polemica che non ha le fondamenta solide e sicure come quelle del “cippo”.