Diagnosticare precocemente le Maculopatie è più facile con l’OCT

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Diagnosticare precocemente le Maculopatie è più facile con l’OCT. La Tomografia a Coerenza Ottica è un esame affidabile e non invasivo, che consente un miglior approccio verso la malattia.

   

Le maculopatie sono malattie che colpiscono la parte posteriore della retina, chiamata appunto macula, che è la parte della retina responsabile della visione dei dettagli e dei colori. La degenerazione maculare legata all’età (DMLE) è legata al naturale processo di invecchiamento: con il passare degli anni l’organismo non è più in grado di garantire l’apporto ottimale di sangue e di elementi nutritivi alle sue componenti.

Esistono poi altre maculopatie che sono più specificamente collegate con patologie dell’occhio (ad esempio la miopia molto elevata) o con patologie internistiche (ad esempio il diabete, che nel 1-3% dei casi porta a grave deficit visivo per edema maculare). Circoscrivendo in questa sede  il discorso alla sola DMLE parliamo comunque di una malattia molto diffusa: secondo l’International Agency for the prevention of blindness (Iapb) il 5% della cecità mondiale è dovuto alla DMLE, ed è la terza causa per incidenza; ma la percentuale sale al 41% nei Paesi Occidentali  e rappresenta quindi la prima causa di perdita irreversibile della visione centrale dopo i 55 anni  nei paesi di maggior benessere. Secondo i dati dell’OMS (Organizzazione mondiale della Sanità) entro una trentina d’anni la cecità della popolazione mondiale triplicherà e i non vedenti passeranno da 40 a oltre 120 milioni. (solo negli Usa si prevede che entro il 2050 le persone colpite possano salire dagli 11 milioni attuali a 22). Occorre sottolineare una importante correlazione fra la degenerazione maculare e altre patologie o abitudini di vita scorrette: chi ne soffre è per esempio maggiormente affetto da diabete (25%) rispetto al resto della popolazione over 50 (11%), ha subito o deve subire interventi di cataratta (35% contro 13%) o soffre di ipertensione (46% vs 35%), così come ci sono più fumatori (31%) che nel resto del campione (23%).

I sintomi caratteristici di questa patologia sono la  percezione di distorsioni delle immagini  (o metamorfopsia) e di macchie scure (o scotomi) al centro dell’immagine, una sorta di buco nero che sembra inghiottire ciò che si sta fissando.

Le maculopatie possono insorgere lentamente e nelle fasi iniziali i sintomi sono modesti, ma, nel tempo, determinano una severa compromissione della visione centrale, mentre la visione periferica o laterale viene conservata.

La DMLE è una condizione fortemente invalidante per la popolazione anziana: non può più guidare l’auto, riconoscere i volti, leggere, non guarda più la TV ma si limita ad ascoltarla, non è in grado di svolgere gli atti quotidiani della vita più banali; a ciò dobbiamo aggiungere i rischi conseguenti, come la depressione e il rischio di cadute.

Come affrontare questo problema così grave sia per la qualità della vita delle persone malate, sia per il benessere delle famiglie interessate sia per il costo economico totale per la società? La recente disponibilità di farmaci ‘salva-vista’ (anti-VEGF in somministrazione iniettiva intravitreale) ci permette di conseguire risultati significativi in termini di stabilizzazione e miglioramento della capacità visiva se somministrate in un regime terapeutico tempestivo, adeguato e continuativo nel tempo.

Ciò richiede l’identificazione precoce della malattia, che si può individuare con un semplice esame oculistico routinario e confermare con semplici esami strumentali: il più importante è l’esame OCT (Tomografia a Coerenza Ottica) che, negli strumenti di ultima generazione, è sia rapido, semplice nella effettuazione, assolutamente privo di manovre fastidiose, e d’altro canto dà risposte esaurienti ed affidabili, subito fruibili e, nella maggior parte dei casi, senza necessità di ulteriore approfondimento.

Dr.ssa Federica Rondoni