Criticità rifiuti ex ATI 2: l’Auri spiega la situazione e le novità

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“In questi giorni abbiamo dovuto fronteggiare una situazione di criticità dovuta in massima parte alla difficoltà di smaltire la cosiddetta Forsu, la Frazione organica del rifiuto solido urbano, proveniente dal trattamento che viene effettuato nell’impianto di Ponte Rio. Questo materiale, a causa delle note vicende che hanno riguardato l’impianto bioreattore di Borgogiglione, viene attualmente trattato in gran parte negli impianti di Hera in Emilia Romagna. Una serie di circostanze, alcune prevedibili come l’afflusso turistico, altre non prevedibili come la chiusura di un impianto, hanno determinato alcuni problemi che abbiamo affrontato in un periodo molto particolare dell’anno”.

   

Così il presidente dell’Auri (Autorità umbra per rifiuti e idrico) Cristian Betti cerca di fare chiarezza dopo le notizie circolate in merito a situazioni di criticità collegate al ciclo di gestione dei rifiuti dell’ex Ati 2, oggi sub ambito 2 dell’Auri.

“Il problema – spiega Betti – è stato in parte risolto con l’impegno di tutti ma grazie anche a una ‘solidarietà’ tra i territori e questa cosa fa piacere perché evidenzia ancor più l’idea che sta alla base dell’istituzione dell’Auri. Dobbiamo immaginare che la soluzione dei problemi stia nella visione complessiva delle problematiche regionali, in un’ottica di integrazione tra territori e di superamento delle logiche particolaristiche e dei campanilismi che in questa materia sono deleteri”.

“Vogliamo traguardare obiettivi ambiziosi – aggiunge Betti –. Ad esempio una migliore raccolta differenziata, non solo nei numeri ma anche nella qualità, e ciò si rende possibile se efficentiamo gli impianti, con una politica di riduzione del rifiuto collegata all’introduzione di strumenti innovativi quali la ‘tariffa puntuale’ o l’incentivazione del ‘riuso’, con una politica di riduzione del conferimento in discarica che dovrà rappresentare una minima parte dello smaltimento del rifiuto”.

“Innanzitutto – afferma ancora il presidente dell’Auri – contiamo per la prima metà del 2018 di avere a disposizione due nuovi impianti di ultima generazione per il trattamento dell’organico a Belladanza e Casone. Stiamo, inoltre, lavorando al nuovo Piano d’ambito regionale in sinergia con la Regione. Questo dovrà affrontare le criticità ancora presenti nella gestione del ciclo dei rifiuti in Umbria, ma con una logica regionale e non più di semplice ambito. Un lavoro impegnativo perché, nel frattempo, i problemi del quotidiano devono essere affrontati, ma allo stesso tempo dobbiamo avere politiche di largo respiro”.

“È una sfida complessa ma non impossibile – conclude Betti –. Ci vuole l’aiuto di tutti senza che nessuno tenti di fare il primo della classe. Non esistono soluzioni facili a problemi difficili pertanto diffido di chi propone soluzioni a portata di mano. I percorsi vanno costruiti con grande impegno da parte di tutti consapevoli che la materia è molto complessa”.