Città della Pieve, visitabile fino all’Epifania il presepe del Terziere Castello

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Fausto Biagiotti, uno dei maestri “dell’arte presepiale pievese“ e allievo dell’indimenticato Alvaro Marchesini, ha coordinato anche quest’anno il progetto ed il lavoro dei volontari del Terziere Castello nell’allestimento del presepe monumentale nei sotterranei di Palazzo della Corgna. In questa edizione, come riferisce il “Corriere pievese”, nella sala dedicata alla “Pieve in mattoni” progettata dallo stesso Marchesini, si è voluto ricordare un altro “maestro”, quel Vittorio Massoli, detto lo “stagnino” che da non molto è scomparso prematuramente e che è stato dal gruppo dei pionieri in poi un assiduo organizzatore del presepe e del Terziere in generale. Il tema anche quest’anno è quello caro a Biagiotti, quello dell’amore come risposta all’odio, quello dei ponti al posto dei muri e delle gabbie. Cioè quel fertile connubio fra temi religiosi e temi civili che nel presepe pievese si è molto spesso creato e che costituisce più in generale la forza e la natura profonda dei terzieri che fondono nei secoli le organizzazioni laiche con le confraternite e con le parrocchie della storica Diocesi, costituita nel 1600. E c’è una data che la fa da protagonista: quel drammatico 11 settembre del 2001, quando i due aerei del terrorismo islamista colpirono le Torri Gemelle, nel cuore della grande superpotenza mondiale. Da lì, per Biagiotti, tutto sembra nascere, gli sconvolgimenti, successivi, le guerre e il terrorismo, ma anche le grandi migrazioni che da sempre seguono alle guerre e che stanno scuotendo il mondo e la coscienza di tutti. Quest’anno il messaggio d’amore e di pace, il messaggio di accoglienza e di integrazione, oltre nel corridoio dove per tradizione c’è l’appuntamento con l’acqua, è consegnato anche ad una poetica fuga di ombrelli che nell’ultima sala fanno da tetto e proteggono simbolicamente i sogni da ogni attacco della natura. Amore e solidarietà nel messaggio del Presepe e nell’iniziativa concreta di gemellaggio con il Centro Chianelli di Perugia, cui viene dedicata una parte dei ricavi del Presepe. Il Presepe resterà aperto come ogni anno fino all’Epifania.