Canapa agroalimentare, Gallinella: “Fondamentale rilancio industriale”

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“Siamo certi che il ritorno massiccio della canapa nei campi aiuterà la ripresa economica dell’Italia, grazie all’impulso che essa potrà dare all’impresa in molti settori determinanti come edilizia, alimentare, cosmetico, tessile, cartario, farmaceutico, agro meccanico e meccano-tessile”.

   

È la ricetta sulla quale punta il deputato 5Stelle in commissione Agricoltura, Filippo Gallinella.

“Dopo 40 anni, la nostra proposta di legge sulla canapa si pone l’obiettivo di dare nuovo brio alla filiera, superando la confusione legislativa che negli ultimi anni ha portato non poche difficoltà. I punti su cui interviene la nostra proposta di legge sono strategici per il rilancio della canapa industriale, ma tuttavia resta ancora un nodo da sciogliere. A tale proposito – sostiene Gallinella – ho presentato al ministero della Salute un atto, al fine di sollecitare l’attivazione di quanto sancito dall’articolo 5 per le ‘Disposizioni per la promozione della coltivazione e della filiera agroindustriale della canapa’. Il Ministero della salute, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, avrebbe dovuto provvedere all’aggiornamento del Testo Unico, definendo in un’apposita tabella i livelli massimi di residui di THC ammessi nei derivati alimentari, nei preparati erboristici e fitoterapici e nei cosmetici ottenuti dalle diverse parti della pianta di canapa. Ciò non è ancora avvenuto – continua il parlamentare – ma tale chiarimento da parte del Governo appare fondamentale, al fine di rilanciare il settore della canapa, sia dal punto dio vista agricolo che alimentare, poiché la situazione nel nostro Paese appare ancora ambigua e il rischio di investire economicamente in questo settore è ancora troppo alto. Per questo l’attivazione dell’articolo 5 è di fondamentale importanza, poiché reca norme per il sostegno e la promozione della coltivazione e della filiera della canapa, quale coltura in grado di contribuire alla riduzione dell’impatto ambientale in agricoltura, alla riduzione del consumo dei suoli e della desertificazione e alla perdita di biodiversità, nonché come coltura da impiegare quale possibile sostituta di colture eccedentarie e come coltura da rotazione. A questo punto – conclude Gallinella – vogliamo sapere a che punto sia l’adozione del decreto previsto dall’articolo 5 e auspico che venga messo in pratica quanto prima ciò che è stabilito dalla legge in questione”.