“Borghi più belli d’Italia”, mobilitazione per richiedere lo stato di crisi del settore turistico

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Con il bando
   

I Borghi più belli d’Italia condividono il recente appello della Presidente regionale Catiuscia Marini, rivolto a Governo e Parlamento, affinché venga riconosciuto il danno indiretto da sisma a tutte le imprese del cratere e a quelle turistico-ricettive dell’Umbria.

“Il 21 dicembre scorso – afferma il Presidente nazionale dei Borghi Fiorello Primi – nella nostra assemblea umbra di Deruta raccogliemmo le istanze provenienti da larghissima parte dei comuni associati proprio su questi temi. E di tali orientamenti ci siamo fatti subito portavoce presso l’Istituzione Regionale. Per tale ragione apprezziamo molto l’uscita della Presidente Marini che apre un importante spiraglio di attenzione verso il governo nazionale. In quello stesso appuntamento abbiamo messo in cantiere l’importante incontro di Vallo di Nera di lunedì prossimo”.

Il 23 gennaio infatti i 26 Borghi più belli d’Italia dell’Umbria e i comuni turistici regionali incontreranno, a Vallo di Nera alle 15.30, il Sottosegretario di Stato al Ministero di Beni Culturali e Turistici Dorina Bianchi e il Presidente del Consiglio regionale Donatella Porzi. Per tale occasione è stato elaborato un documento che verrà posto all’attenzione degli Amministratori presenti.

“Dal 24 agosto scorso – afferma Antonio Luna, Presidente umbro dei Borghi – la crisi attanaglia il comparto turistico umbro a seguito dell’evento sismico. Da ormai 5 mesi l’alberghiero, la ristorazione, il commercio, le attività di intrattenimento, le strutture di gestione museale e culturale, i servizi di mobilità e accompagnamento turistico che operano sull’intero territorio regionale registrano un forte trend negativo che sta conducendo alla chiusura di molte aziende, con conseguente perdita di posti di lavoro, dispersione di professionalità e firme storiche, annullamento di qualsiasi sviluppo di imprenditoria giovanile dedicata. Se si aggiunge che dopo Capodanno la tradizionale bassa stagione si protrarrà fino alla Pasqua, prevista a metà aprile, del 2017, il settore turistico umbro rischia di subire, come minimo e senza ulteriori possibili scosse, dagli 8 ai 12 mesi consecutivi di tunnel economico, a cui difficilmente potrà resistere, senza danni rilevanti e crescenti”.

Si ricorda che la Regione Umbria, il 21 novembre 2016, ha insediato un comitato strategico regionale per il turismo in cui sono rappresentate le associazioni imprenditoriali e di categoria del mondo del turismo oltre all’Anci, Sviluppumbria e Coni Umbria. Le misure finora messe in cantiere dalla Regione attraverso il comitato, prevedono l’impiego di ingenti risorse economiche per azioni di promozione e comunicazione. Ciò però rischia di produrre magri risultati fintantoché le scosse sismiche e il loro riverbero sui mass media sarà presente.

“Occorre pertanto – ribadisce Luna – una risposta forte. Tali evidenti disagi economici si ritiene debbano portare alla DICHIARAZIONE DELLO STATO DI CRISI DEL SETTORE TURISTICO REGIONALE da parte della Regione Umbria, in quanto il PIL settoriale contribuisce significativamente a quello complessivo. Abbiamo bisogno in tal senso del necessario supporto e dell’inevitabile copertura del Governo Nazionale come giustamente la Marini ha evidenziato. Si richiedono iniziative di sostegno a carattere straordinario ed urgente a favore dei comuni turistici umbri, a salvaguardia di professionalità e imprese sane e redditizie che rischiamo di non trovare più integralmente attive a partire dal 2017. A supporto di tale dichiarazione valutiamo necessario associare all’azione di promozione turistica citata, come convenuto ad esempio con il sindaco di Deruta Alvaro Verbena, misure di natura finanziaria ed economica quali: 1. Accesso al credito con il coinvolgimento di Istituzioni Finanziarie Regionali (e non solo) quali SVILUPPUMBRIA e GEPAFIN SPA . 2. – Richiesta ai Comuni di applicare imposte comunali con aliquote ridotte per IMU/TASI e TARI con l’ applicazione delle aliquote minime. 3. – Richiesta di revisione degli Studi di Settore all’Agenzia delle Entrate e dei nuovi indicatori di coerenza tributaria per almeno un triennio. 4. Risorse finanziarie per consentire la prosecuzione in loco delle attività turistiche e ricettive. 5. Disposizioni normative destinate a favorire la continuità aziendale delle P.M.I., in attesa della ricostruzione. Andrebbe inoltre aggiunta un’attenzione tutta particolare ai borghi della montagna, ancora più a rischio spopolamento non solo di residenti, ma delle già ridotte attività commerciali”.