Anche AVIS Umbria festeggia la Giornata Mondiale del Donatore

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‘Che cosa puoi fare? Dona sangue. Dona ora. Dona spesso’. Questo l’invito e lo slogan scelti dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) per la quattordicesima Giornata mondiale del donatore di sangue che, come sempre, si celebra il 14 giugno, data di nascita di Karl Landsteiner, scopritore dei gruppi sanguigni. Un appello che Avis Umbria fa proprio in una situazione di evidente carenza di sangue e in presenza di una sensibile diminuzione delle donazioni.

“Volontariamente i donatori – spiegano dall’Avis regionale Umbria – scelgono di rendere un servizio con una donazione periodica, associata, non remunerata, anonima e consapevole: così oltre un milione e trecentomila avisini supportano il servizio sanitario perché eroghi un’assistenza adeguata ed efficace in un sistema autosufficiente. L’Umbria, comunque, ha registrato nel 2016 un calo delle donazioni Avis rispetto al 2015 (meno 4,42 per cento, ovvero meno 1.890 donazioni) e nei primi cinque mesi dell’anno in corso la tendenza al calo si conferma con un ulteriore -4,96 per cento pari a 875 donazioni in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente”.

“Occorre aumentare il numero dei donatori e promuovere la donazione ‘responsabile e programmata’ – proseguono da Avis Umbria – per evitare che si ripetano nell’anno ricorrenti periodi di carenza o emergenza. Le nuove norme sulla idoneità alla donazione hanno giustamente stretto le maglie per garantire maggiore sicurezza. Il ricorrente diffondersi di virus in diverse zone del Paese, infatti, impedisce a molti dei nostri donatori di effettuare le donazioni periodiche. Si registra, così, un notevole aumento del numero dei donatori temporaneamente sospesi. Altro dato che influisce sulla richiesta di sangue è l’aumentato numero dei soggetti che necessitano di trasfusioni. Occorre che i giovani, opportunamente informati, sappiano adottare stili di vita sani affinché possano essere nelle condizioni di esercitare un proprio diritto e partecipare attivamente e responsabilmente a rendere un servizio sanitario sempre più sicuro, efficace ed efficiente nell’interesse ultimo dell’ammalato: più donazioni significano più sicurezza per tutti”.

“Quest’anno – ricordano, poi, dall’associazione – ricorre il novantesimo anniversario della fondazione di Avis, avvenuta nel 1927 a Milano, a opera di Vittorio Formentano, medico fiorentino che dagli inizi della sua carriera, negli anni Venti, aveva assistito alla morte di molte partorienti a causa dell’indisponibilità di sangue sicuro. Era già passato un secolo da quando, nel 1818, il medico inglese James Blundell, eseguì con successo la prima trasfusione di sangue, da braccio a braccio”.

Infine, ecco gli obiettivi che l’Oms si è posta per la campagna donazioni 2017:

“Incoraggiare tutti i cittadini a rafforzare, attraverso la donazione, l’efficienza dei servizi sanitari nelle situazioni di emergenza; rafforzare la consapevolezza civica dell’importanza di donare periodicamente durante tutto l’anno, al fine di garantire un costante approvvigionamento di sangue e raggiungere l’autosufficienza regionale e nazionale; promuovere la cooperazione internazionale per garantire la diffusione a livello globale dei valori della donazione volontaria e non retribuita, aumentando al contempo la sicurezza e la disponibilità di sangue”.